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Rassegna stampa

Ozpetek: “Mourinho mi piace, gli serve tempo per far vedere i frutti del suo lavoro”

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AS ROMA NEWS NAPOLI OZPETEK – Ferzan Ozpetek cerca bellezza e passione, emozioni e brividi. Lo ha sempre fatto e continua ancora oggi, come dimostra il suo ultimo lavoro, la serie de Le Fate Ignoranti, disponibile con i suoi otto – splendidi – episodi su Disney+: «Una serie che arriva vent’anni dopo il film, in cui ho potuto sviluppare un prequel, approfondire i personaggi e aggiungerne altri… È stata un’esperienza molto affascinante e sono davvero contento di averla fatta, anche perché ho potuto raccontare al mondo (si potrà vedere in più oltre 70 paesi, ndr ) l’italianità e la città più bella che esista, Roma». Questa la sua intervista a La Gazzetta dello Sport:

Vede bellezza, passione ed emozioni anche nello sport?

«In abbondanza. Dovete sapere che io ho fatto l’aiuto regista su Ultrà, il film del ‘91 di Ricky Tognazzi sui tifosi, e ho frequentato molto gli stadi per capire bene cosa ci fosse sotto. L’emozione che si prova in curva non si prova da nessun’altra parte, è qualcosa che davvero crea dipendenza. Ho anche fatto un viaggio sul treno dei tifosi giallorossi di notte, da Roma a Torino, è stato importante e bellissimo, ho imparato tanto, ho capito come e perché si possa entrare in quel mondo che poi è un vero godimento».

Le è rimasta una certa simpatia per la Roma?

«Beh sì e mi diverto a far arrabbiare gli amici laziali dichiarandomi tifoso giallorosso… In realtà riesco ad apprezzare una partita giocata bene al di là delle maglie in campo. Le gare che preferisco sono quelle dell’Italia, lì scateno la mia passione sfrenata».

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Molto dispiaciuto per la mancata qualificazione al Mondiale in Qatar?

«È una cosa che trovo davvero strana, forse abbiamo vinto troppo lo scorso anno, dai festival musicali all’Olimpiade, e adesso il vento è cambiato. Resta il fatto che Mancini ha fatto un gran lavoro, gestendo il gruppo con immensa passione».

Quindi ha seguito l’Europeo?

«Ma certo, come si poteva non vedere quelle partite? Mi sono emozionato tantissimo. Ero sul set delle Fate, ne parlavamo sempre, anche perché c’era Cristiana Capotondi che è un’appassionata vera. Prima di ogni gara poi annunciavo i risultati, azzeccando il numero di gol e anche se si sarebbe conclusa ai calci di rigore. Mi chiamavano lo stregone… Li ho presi tutti! Qualcuno si è anche giocato i miei pronostici facendo delle vincite pazzesche».

Torniamo un attimo alla Roma: domani giocherà a Napoli, altra città a cui è legatissimo.

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«E infatti per me sarà dura… Napoli è nel mio cuore sempre, i napoletani sono meravigliosi e quando sono lì mi sento a casa. Ho tifato tantissime volte per loro e scegliere tra Napoli e Roma è difficile davvero, mi devo limitare a dire “vinca il migliore”. Poi durante la partita magari cambierò idea, anche perché il Napoli è alto in classifica…».

Di Mourinho che idea ha?

«Mi piace, è una persona molto carina, ma i frutti del suo lavoro non possono venire fuori in pochi mesi, serve tempo, almeno un annetto. Diamogli fiducia».

Quindi il calcio le piace davvero.

«Nella mia vita il calcio c’è sempre, mi diverte vedere la gioia per una partita, l’aspetto passionale è davvero bello. L’importante è che non diventi violenza, sporcherebbe qualcosa di splendido».

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A proposito di passione, ha ricordi dell’infinita festa scudetto della Roma nel 2001, l’anno tra l’altro de “Le Fate Ignoranti”, o dell’ultima partita di Totti?

«Io non ho partecipato, ma ne parlavano tutti. Totti poi è proprio una bella persona: al di là del calciatore, mi piace il modo in cui dice le cose, è molto sincero, molto vero».

Lo ha conosciuto?

«Una volta, ma è stato giusto un salve-salve. I miei amici però sono i suoi amici, quindi è come se lo conoscessi».

Ha altre passioni sportive?

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«Mi piace il tennis e sono contento che l’Italia abbia un talento come Berrettini, che tra l’altro è un bellissimo ragazzo e anche molto perbene. Lo seguo su Instagram, metto like ma non mi pare che lui se ne accorga (ride, ndr ). Il più grande però resta Federer. E poi, detto tra noi, sono tutti belli. Nello sport come nel cinema bisogna guardare la bellezza, la bravura e il fascino insieme, anche se nello sport l’attrazione viaggia spesso accanto al talento».

Nel calcio c’è qualche faccia cinematografica?

«Oggi non saprei, ma nel passato ce n’erano tanti. Vi ricordate di Sebino Nela? Mi piaceva molto quando ero ragazzo, era proprio bello! Qualche giorno fa, alla festa di presentazione de Le Fate, ho conosciuto Luigi Busà, il campione olimpico del karate, davvero molto molto bello».

E qualche sportivo su cui le piacerebbe girare un film?

«Anche se lo hanno già fatto in molti, dico Maradona. È stato un grande grande grande, era quasi un artista. Ancora oggi mi capita di andare a rivedere le sue giocate». Perché era bellezza e passione, emozioni e brividi.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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