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Rassegna stampa

Palla a Dzeko: “Edin resterà il capitano della Roma finchè vorrà…”

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NOTIZIE AS ROMA FIENGA DZEKO – Si può essere sempre se stessi e vedere intorno a sé il mondo che cambia. È quanto sta succedendo a Guido Fienga, ultimo Ceo della Roma della gestione Pallotta e primo dell’era Friedkin. Le verità da modulare, a questo punto, con un concetto cardine che si staglia su tutto: «Fin quando lo vorrà, Dzeko resterà il capitano giallorosso». A questo punto la palla sul futuro passa proprio a Dzeko.

Sul palco del Premio Calabrese, a Soriano nel Cimino, ai presentatori che gli facevano notare come negli ultimi anni il club giallorosso avesse venduto i migliori per fare cassa, Fienga infatti replica cosi: «Speriamo di poter commentare a fine mercato che la nuova politica sarà totalmente diversa. Siamo arrivati quinti e vogliamo migliorare. Ritengo che la Roma abbia già una squadra forte e un allenatore molto bravo. Dobbiamo sistemare alcuni ruoli in cui abbiamo posizioni scoperte. Il gruppo Friedkin ha un’impronta più industriale che finanziaria. Stiamo facendo il massimo sforzo per mantenere i giocatori che si sono distinti. Quello è il colpo migliore: un mercato che non scopra quei ruoli in cui già siamo forti. Di giocatori forti ne abbiamo, se arriverà qualcuno, è perché verrà giudicato in grado di portare qualità e valore aggiunto a un progetto che riteniamo già ben impostato».

Frasi ovviamente che non tenevano conto del nuovo infortunio di Zaniolo. Tornando al centravanti bosniaco, dovrebbe restare. O no? «Certamente – dice ancora il Ceo – Edin Dzeko è il capitano della Roma e fin quando lo vorrà rimarrà il capitano di questa squadra». Parole forti, che spostano l’inerzia di una possibile trattativa sul giocatore.

La storia, d’altronde, è nota. Fonseca ritiene Dzeko fondamentale nel suo progetto. Certo, il suo stipendio – oltre 7 milioni netti – è pesante per le finanze della società. Pirlo lo ha chiamato al telefono, dicendogli quanto sarebbe fondamentale nel progetto che vuole creare nella Juventus. Ma non è solo l’allenatore a dettare le strategie bianconere, così la sua dirigenza si sta muovendo anche sui vari Suarez, Cavani e Morata.

Insomma, il casting è aperto, ma la Roma non ha intenzione di aspettare, così come lo stesso Dzeko. Detto che – qualora il bosniaco decidesse di andare via – si sta imbastendo da tempo una trattativa col Napoli per avere Milik, scambiato con Under e un giovane, di sicuro i giallorossi non aspetteranno la fine del mercato per attendere notizie dal loro capitano.

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Al ritorno dalla Nazionale, infatti, Dzeko dovrà comunicare la sua decisione (sempre che la Juve lo voglia fino in fondo) perché la Roma intende muoversi per tempo. Palla a Dzeko, quindi, ma che il centravanti bosniaco sciolga la riserva in tempi rapidi. Occhio poi all’aspetto umano. Edin e la sua famiglia nella Capitale stanno benissimo e, al netto della malinconia, per il fatto che la Roma ogni anno accetti di trattare iil suo addio, se resterà non lo farà controvoglia, anche perché la società è pronta a spalmare il suo contratto fino al 2023.

Un ultimo concetto importante Fienga lo spende per Francesco Totti e Daniele De Rossi. «Trovo sia sbagliato continuare a mettere tutta questa pressione su di loro, dando per definito il loro ritorno. Hanno avviato dei percorsi professionali per cui oggi stanno acquisendo competenze specifiche. Poi ci sarà un momento in cui ritorneranno». Pochi minuti prima lo stesso De Rossi, premiato anche lui, aveva detto: «La Roma mi manca sempre. È un bene che i Friedkin tengano i piedi per terra senza fare promesse che non si possono mantenere, soprattutto in una piazza focosa come Roma. Meglio partire un po’ più calmi e poi stupire tutti». Magari tenendo Dzeko e riabbracciando, un giorno, proprio Francesco e Daniele.

(Gazzetta dello Sport)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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