James Pallotta

Il presidente della Roma, James Pallotta, ha scritto una lettera indirizzata ai tifosi giallorossi pubblicata sull’edizione di oggi del Corriere dello Sport. Questa una parte della lettera scritta dal presidente:

“Ero solo quando ho ricevuto la chiamata che mi diceva che era stato approvato. Stavo aspettando di guardare la partita di Champions League ed è stato come se un peso enorme mi venisse tolto dalle spalle. Ero contento per tutte quelle persone che hanno lavorato duramente a questo progetto. Ero contento per Kaitlyn Colligan e il suo team commerciale di Londra e di Roma, perché ha trascorso gli ultimi anni a intrecciare importanti relazioni d’affari con centinaia di aziende che hanno espresso la loro volontà di essere coinvolte nel progetto dello stadio. È incredibile quanto abbia lavorato e quanto abbia viaggiato in questi anni e so che quando è arrivata l’approvazione, ha ricevuto centinaia di messaggi da parte di queste aziende che facevano i complimenti alla Roma e che chiedevano di potersi nuovamente sedere al tavolo per cominciare a finalizzare il loro coinvolgimento. Ero contento per Luca Parnasi, che ha fatto un ottimo lavoro con il business park, un progetto bellissimo. Ero contento per Mauro Baldissoni, non solo per ché ha dedicato moltissimo tempo a lavorare al processo di approvazione, e si è trattato di un impegno incredibile, ma anche perché non dovrà più ricevere le mie chiamate, ogni giorno mentre vado al lavoro, con cui gli rompo le scatole sullo stadio. (..) Ero contento per i tifosi perché questo è il loro stadio. So che quando abbiamo presentato per la prima volta i nostri progetti sull’impianto, c’erano moltissimi dubbi sul fatto che potessimo effettivamente farcela. “Pallotta non ce la farà”, “Gli americani non faranno lo stadio a Roma, non ce la farà nessuno…”. Ma nonostante moltissime persone fossero diffidenti nei confronti della Società, io ho sempre creduto che il progetto sarebbe stato approvato, perché non avrebbe avuto senso il contrario. Una capitale ha bisogno di uno stadio come questo. Affinché la Roma possa competere con le migliori squadre d’Europa, dobbiamo avere il nostro stadio. Le migliori dieci squadre europee hanno tutte il proprio stadio. Per poter competere con continuità nella fase a eliminazione diretta della Champions League e per poter ambire a vincere trofei, dobbiamo avere il nostro stadio. Con il nuovo impianto e il nuovo complesso dedicato all’intrattenimento, potremo aumentare i nostri ricavi e investire ancora di più in termini di giocatori, per far sì che i tifosi della Roma abbiano più possibilità di vedere vincere la propria squadra. (..) Dobbiamo lavorare ancora molto per costruire il nuovo stadio ma quello che ogni giorno mi dà carica ed entusiasmo è il pensiero di quando entrerò nel nuovo stadio, camminerò sul prato, alzerò lo sguardo e vedrò più di 50.000 persone a sostenere la propria squadra e a rendere la vita diffcile a quella avversaria. Sarà uno dei giorni più belli ed emozionanti della mia vita. Forza Roma”.



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