James Pallotta

La rabbia è esplosa dopo il fischio finale. Solo a quel punto, tra messaggi e video che hanno invaso gli smartphone in pochi minuti, la Roma si è resa conto di aver subìto una «rapina» calcistica in piena regola. Viola di rabbia a Firenze, da Pallotta a Spalletti, un po’ tutti hanno alzato la voce contro Rizzoli e l’assistente Vuoto in un post partita piuttosto concitato. «Terribile». Al presidente basta una parola per descriverci il suo giudizio sull’operato di Rizzoli. Il resto lo ha detto nei corridoi del Franchi.

Solo Florenzi si è reso conto in campo della posizione irregolare di Kalinic sul tiro di Badelj che ha deciso la gara. Ha protestato invano verso l’arbitro, poi al termine della partita è corso dal guardalinee Vuoto a mimare il gesto di Kalinic che, allargando le gambe, ha fatto passare il pallone calciato dal compagno, ingannando Szczesny. Un fuorigioco assolutamente «attivo», quindi, che ha rappresentato un danno pesante aggiunto alla beffa del rigore non fischiato nel primo tempo per il chiaro fallo di Tomovic su Dzeko. «Una tranvata», come l’ha definita Spalletti, ma l’arbitro della finale Mondiale del 2014 ha fatto correre.

Passi per il penalty valutato male, le proteste romaniste si sono concentrate maggiormente sulla rete irregolare di Badelj. Un errore macroscopico, inaccettabile. Il consueto incontro «di cortesia» con gli arbitri a fine partita si è così trasformato in un acceso confronto. Sia Florenzi che il dg Baldissoni hanno parlato per qualche minuto con Rizzoli e i suoi collaboratori. Il direttore di gara, pare con un atteggiamento piuttosto arrogante, ha spiegato inizialmente che a suo giudizio Kalinic non aveva ostacolato la visuale di Szczesny. «Ci ha detto che era troppo lontano dalla porta per essere considerato in offside attivo» ha raccontato Spalletti. In realtà, l’arbitro avrebbe sostenuto che il centravanti viola non aveva fatto alcun movimento tale da incidere sulla reazione di Szczesny. A quel punto gli è stato mostrato un video e ha dovuto ammettere l’errore, vedendo le gambe di Kalinic allargarsi e il conseguente spostamento del portiere per cercare di veder partire il tiro di Badelj.

Anche i vertici della Can – secondo quanto riferito da Sky – hanno confermato informalmente che il gol doveva essere annullato. La norma sul caso specifico è stata aggiornata due volte di recente, nel 2013 e nel 2015. Ma l’episodio di Firenze è talmente chiaro da spazzare via qualsiasi dubbio. Non lo è stato in presa diretta per Rizzoli e Vuoto, alla Roma non resta che farsene una ragione. E ripartire da quanto di buono la squadra ha mostrato al Franchi. Le note positive non mancano, dalla tenuta difensiva ritrovata con l’inserimento di Fazio al fianco di un Manolas «vecchie maniere», ai progressi di Strootman rispetto alle prime uscite ufficiali.

Guai però a considerare la squadra «guarita». Da tre giocatori su tutti Spalletti e i dirigenti si aspettano di più: Nainggolan e Salah, chiaramente involuti rispetto alla passata stagione, e Bruno Peres in chiara difficoltà a sinistra, dove ha comunque giocato diverse volte a Torino. Dzeko è un capitolo a parte. Nulla da eccepire su impegno e movimenti, ma sotto porta Edin continua a sbagliar troppo. E i centravanti, si sa, sono pagati per far gol.

(Il Tempo – A. Austini)



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