James Pallotta

Quattro milioni di euro l’anno al giocatore, una trentina alla Roma. Dovrebbe esser questa la conclusione della trattativa per la cessione di Manolas tra il club di Trigoria e lo Zenit allenato da Mancini. Le parti si sono incontrate ieri a Monaco di Baviera, all’Hilton Airport Hotel. Monchi ha trovato l’accordo con la società di San Pietroburgo e il difensore greco è a un passo dal trasferirsi in Russia. Non sarebbe quindi Ruediger il secondo giocatore destinato a lasciare la capitale, ma quel Manolas che da un paio di stagioni era in attesa di un adeguamento contrattuale. Tra le parti sembra esserci ancora una distanza che renderebbe necessario un ulteriore incontro nella giornata di oggi, ma la trattativa è a un passo dall’esser chiusa. Lo Zenit sarebbe interessato anche a Fazio e Paredes, ma la Roma, per il momento, è intenzionata a chiudere solamente per Manolas. Tra la cessione del difensore e quella di Salah, nelle tasche giallorosse entreranno intorno ai 75 milioni: una cifra altissima, con la quale far rifiatare il bilancio al 30 giugno e investire su un giocatore davvero importante, uno di quelli che potrà far tornare l’entusiasmo a una tifoseria un po’ sconfortata dalla cessione di due big della rosa.

Di Francesco è tranquillo ed è partito per una settimana di vacanza in Sardegna. Tornerà a Roma qualche giorno prima del raduno del 4 luglio. La società gli ha promesso almeno uno, se non due, pezzi da novanta. Un mancino – per metterlo a destra – straniero, d’esperienza, alla Alexis Sanchez dell’Arsenal, per capirsi. Ounas del Bordeaux, in questo senso, sarebbe un secondo, un’alternativa da utilizzare (valutazione intorno ai 5 milioni). In difesa piace Foyth, argentino dell’Estudiantes, classe ’98. La Roma sarebbe disposta ad offrire anche dieci milioni, tanto apprezza il ragazzo, bravo in costruzione e di testa, veloce, un po’ esile fisicamente, ma in prospettiva considerato un top player. Intanto il figlio di Di Francesco, Federico, sembra a un passo dal passare dal Bologna all’Atalanta.

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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