Pallotta: “Manolas vuole rimanere ma l’Oliympiacos…”

Tra oggi e domani si risolverà la questione Szczesny. E Spalletti potrà avere di nuovo a disposizione il polacco. D’altra parte il tecnico ha più volte espresso la volontà di avere due portieri titolari da gestire all’interno della stagione, fidandosi molto di Szczesny, e volendo invece aspettare prima di dare un giudizio definitivo su Alisson. Un’operazione da circa 2,5milioni, tra la parte d’ingaggio che la Roma dovrà versare al giocatore (che ne guadagna circa 3 netti a stagione), e la cifra da dare all’Arsenal per rinnovare il prestito. Al di là di Szczesny, Spalletti in queste ore di lavoro americano (ieri le la prima doppia seduta di lavoro) freme per avere a disposizione almeno un altro centrale difensivo. E si stanno allungando oltre il previsto i tempi per Nacho, con il Real Madrid che, al contrario dei giallorossi, non ha alcuna fretta di chiudere. Per questo motivo resta bloccato Gyomber, e verrà provato molto De Rossi come difensore aggiunto. Il centrocampista ha intanto ieri festeggiato a Boston i suoi 33 anni, e l’inizio della sua sedicesima stagione con la Roma. Una bandiera, con Totti, in un momento in cui, sulla scia del trasferimento di Higuain dal Napoli alla Juve, si discute molto dell’attaccamento dei giocatori alla maglia. E come un intreccio del destino, i due giocatori andranno insieme in scadenza, chiudendo (forse) a braccetto un’epoca calcistica irripetibile.

È invece Pallotta ad aver preso in mano la questione Manolas. Con i tifosi speranzosi che il finale sia diverso rispetto a quello che si scrisse per Benatia, due estati fa. A Boston il presidente giallorosso ha subito provato a rassicurare tutti: «Perché non dovrebbe rimanere? Ha un contratto, solo l’Olympiacos sta spingendo ogni giorno perché se lo vendiamo a loro spetta una percentuale. Lui è felice, non vuole un aumento ». Prendendo atto della felicità di Manolas, che altro lasciava trapelare in queste ore, fa un po’ preoccupare i romanisti l’ammissione che l’Olympiacos spinga sul giocatore per essere ceduto.

(La Repubblica – F. Ferrazza)