«Vincere lo scudetto, la curva Sud piena e avere tutti i giocatori in forma». Se si trovasse davanti al genio della lampada, sono questi i tre desideri che esprimerebbe James Pallotta. Nelle strutture dell’Università di Harvard, che ospitano la Roma in questa prima fase delle tournée americana, il presidente giallorosso si gode da una postazione privilegiata il lavoro della sua squadra. E fa un primo bilancio della stagione appena cominciata, che vede la Juventus sempre più favorita dopo l’arrivo di Higuain. «Ci sono alcune cose – le sue parole – che le persone non comprendono fino in fondo quando si parla della Juventus: loro hanno più ricavi di noi e anche uno stadio. Non possiamo spendere tutto quello che vogliamo, ci sono delle regole per gli investimenti. Quando avremo il nostro sta- dio, il gap sarà ridotto e potremo stare tra i primi dieci club in Europa».
Nel frattempo ci si aggrappa alle competenze di Luciano Spalletti. «Sono sicuro che farà la differenza. Ha uno dei migliori team di preparatori d’Europa, i ragazzi sono fisicamente e mentalmente nella forma migliore. L’esempio è Juan Jesus, che non ha ancora espresso il massimo del suo potenziale, forse perché nessuno l’aveva allenato bene. Quando incontrai Spalletti a Miami, per prima cosa mi mostrò sul suo tablet come avremmo organizzato il gioco difensivo, cosa che non avevamo mai fatto fino a quel momento. Se giochiamo al massimo saremo lì quando arriverà l’occasione dello scudetto».
E quel giorno, Pallotta vorrebbe che dentro lo stadio ci fossero tutti i tifosi, con cui si sta provando a ricucire il rapporto: ieri la società ha annunciato che saranno ripristinati i colori sociali, il rosso e il giallo della città di Roma, previsti dallo statuto del club. «Vorrei vederli in curva Sud: non c’è molto che possiamo fare, a parte creare un clima migliore». Sul mercato c’è da gestire la grana Manolas. «Lo adoro ma sa essere una spina nel fianco. È estremamente competitivo, vuole sempre vincere e a volte non gioca come dovrebbe. Non credo sia infelice, abbiamo parlato del contratto. Al momento non abbiamo alcun interesse a venderlo, anche se non si sa mai cosa può succedere con i calciatori». Con Totti, però, il finale è scritto. «Mi ha detto che sarà il suo ultimo anno e che vuole allenare. Vedremo».
Oggi è previsto lo scambio di documenti con l’Arsenal per Szczesny (in vacanza negli Stati Uniti), che non dovendo ripetere le visite mediche, nelle prossime ore potrà cominciare a a lavorare con la squadra. Slitta ancora la partenza di Salah, che continua ad allenarsi da solo: il visto sul passaporto ancora non c’è, da Trigoria sperano (salvo sorprese) di metterlo domani sull’aereo per Boston.
(Corriere della Sera – G. Piacentini)
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