NOTIZIE AS ROMA GASPERINI – Domenica prossima Daniele De Rossi chiuderà una pagina della Roma a trazione statunitense, visto che il capitano era l’ultimo giocatore rimasto della prima annata “yankee”, quella 2011-12. Otto anni più tardi la Roma ha cambiato pelle in tutti i settori. Negli uffici come sul campo, ognuno dei personaggi (non banali) che ha lavorato a Trigoria potrebbe raccontare una “Spoon River” di grandi progetti da antologia della managerialità. E Pallotta non ci sta proprio ad indossare la divisa del perdente e così è pronto a fare una terza rifondazione tecnica che segue quelle del 2011 e del 2013.
La prima fu una sorta di colpo di scopa intorno ai capitani Totti e De Rossi. La linea verde durò due stagioni, poi con la sconfitta contro la Lazio nella finale di Coppa Italia, l’allora d.s. Sabatini disse: “Occorre un mix tra calciatori esperti e ragazzi talentuosi“. Cominciò allora la stagione dei Maicon e degli Strootman, che – tra più alti che bassi – arriverà fino a domenica prossima contro il Parma, quando appunto De Rossi dirà addio. Adesso si volta ancora pagina e, se la Roma sarà convincente, toccherà a Gian Piero Gasperini tenere il timone per pilotare la Roma verso quell’approdo che le manca da 11 anni: la vittoria.
Cosa porterà Gasperini con i suoi metodi? Corsa, alta intensità negli allenamenti e in partita, tattica mirata a rischiare e vincere gli uno contro uno, a dare a ciascuno tante soluzioni di passaggio e a modernizzare il concetto di gruppo. Se ci sarà pazienza – ma ci sarà?–potremmo dire che si cercherà di “inglesizzare” la Roma, quello che Ranieri non ha potuto fare.
(Gazzetta dello Sport)
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