Buttata giù la bozza dei programmi estivi, la Roma è pronta a lasciare gli Stati Uniti e cominciare in modo operativo il lavoro sul campo. Nel pomeriggio, l’intera dirigenza saluterà il presidente Pallotta, che prima di salutare la truppa ha preferito chiarire buona parte dei progetti futuri, un elenco dei punti all’ordine del giorno segnati in agenda. A partire proprio dal ruolo di Francesco Totti, su cui il numero uno romanista apre più di una strada: «Se vuole rimane con noi, ha un contratto di 6 anni da dirigente. Altrimenti vista la grande reputazione che ha potrebbe cercare di trarne il massimo vantaggio, potrebbe diventare l’ambasciatore di brand nostri partner e guadagnare un sacco di soldi per se stesso con sponsorizzazioni e pubblicità varie in tutto il mondo». Un incontro tra le parti potrebbe andare in scena nei prossimi giorni, sfruttando il passaggio romano di Totti, tornato ieri dopo un primo breve periodo di vacanza. Sarà una settimana decisiva anche sulla questione allenatore, argomento su cui Pallotta mostra calma e serenità. Le frizioni registrate tra il Sassuolo ed Eusebio Di Francesco sulla risoluzione della clausola rescissoria da 3 milioni verranno infatti cancellate dal l’intervento de club giallorosso, intenzionato a non prolungare ulteriormente la vicenda entro la fine del prossimo weekend. Come confermato dal patron romanista: «Stiamo parlando con un paio di ragazzi, c’è stata qualche complicazione, ma entro una settimana pensiamo di dare l’annuncio». La Roma proverà comunque ad avanzare una proposta che includa operazioni già in corso (Pellegrini) o che potrebbero aprirsi nel breve periodo. Oltre ai giovani della Primavera di Alberto De Rossi (Marchizza e Tumminello su tutti) su cui il Sassuolo ha messo gli occhi da tempo, Monchi spinge alla ricerca di soluzioni alternative (in ballo anche il futuro di Ricci).

Poi sarà tempo di pensare al mercato, tenendo conto degli obblighi di bilancio da rispettare entro il 30 giugno. L’arrivo diretto in Champions League difficilmente riuscirà ad escludere l’ipotesi di una cessione per Salah, vicino all’intesa economica con il Liverpool. Pallotta però preferisce frenare: «Per ora non c’è niente. Continuano a farci offerte per molti giocatori, e se dessimo retta a tutti partirebbero i tre quarti della nostra rosa. Ora vedremo cosa fare. Per migliorare ci servono 4 o 5 rinforzi di peso, perché faremo anche la Champions. Siamo fortunati ad avere un grande professionista come Monchi». Svelando anche un retro scena riferito a Szczesny: «A me ha detto che vorrebbe rimanere con noi. E sono rimasto sorpreso dal fatto che alcuni di quelli che pensavo volessero andarsene, dopo l’ultima partita con il Genoa sono venuti a dirmi che vogliono restare. Abbiamo un bel gruppo, ci manca soltanto un po’ di profondità. Speriamo presto di raggiungere il livello della Juventus, senza fare più tante compra vendite. Loro hanno una tradizione e una proprietà consolidata». Per avvicinarsi servirà ovviamente il via libera definitivo per il progetto del nuovo stadio, probabilmente l’unico argomento su cui Pallotta non riesce a scherzare: «Ne abbiamo davvero bisogno – prosegue il presidente americano – al 99% sono ottimista, abbiamo partecipato a così tanti incontri. In città, tutti a parte Lotito, vogliono questo stadio. Però ripeto, se entro 26-28 mesi non cominceremo a farlo allora nella Roma ci sarà un altro proprietario, perché non possiamo continuare a buttare soldi. Non se ne rendono conto, ma sarà la struttura più utilizzata di tutta l’Europa del sud».

(Il Tempo – A. Serafini)



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