James Pallotta

NOTIZIE AS ROMA PALLOTTA – La differenza, in fondo, sta tutta nelle valigie. Quella di James Pallotta e ferma sull’armadio di Boston da quasi due anni e mezzo, quella di Rocco Commisso è pronta da un mese e solo i rischi connessi alla pandemia frenano la sua voglia di Firenze.

Presidenti in situazione quasi opposte. Il numero uno della Roma sembra ormai ai titoli di coda. Lo raccontano stanco, frustrato, irritato dalle beghe legate al nuovo stadio, che pure sembra essere più vicino che mai.

Deve decidere quando, ma soprattutto come, vendere la società, sapendo che l’unica, vera offerta che si è palesata finora, i 490 milioni di Dan Friedkin, lo farebbero uscire in perdita da questa avventura di 9 anni, mentre gli altri corteggiatori – una cordata sudamericana con base in Uruguay e portafoglio in Ecuador, una (ennesima) suggestione araba veicolata da un noto politico italiano (romanista) e supportata da alcuni membri della “upper class” della Capitale – non hanno ancora concretizzato nessuna proposta articolata, anche perché non hanno avviato una «due diligence» totale. Morale: il disamore di Pallotta è palese, ma la exit strategy al momento deve ancora prendere una forma ultima.

Tutto lascia pensare, però, che quello di oggi sarà l’ultima sfida tra i due presidenti. Peraltro, l’umore di Commisso sembra virare al bello. Il popolo viola lo ama e il centro sportivo di Bagno a Ripoli, che sarà fra i più belli d’Europa, ha preso il vento giusto. Resta anche per lui il discorso legato al nuovo stadio, argomento che ha il potere di togliergli il buon umore, anche in base all’esperienza di Pallotta. Ma al momento per Commisso è ancora tempo di luna di miele.

(Gazzetta dello Sport)



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