Il matrimonio con Di Francesco s’ha da fare, è solo questione di (poco) tempo. La clausola che lo tiene ancora legato al Sassuolo è il nodo da sciogliere e lì dove non è riuscito l’allenatore ci proverà la Roma, intervenendo nella trattativa per liberarlo del club emiliano. Non c’è l’intenzione di pagare i 3 milioni previsti, piuttosto si parlerà dei giovani in prestito e in qualche modo l’accordo si troverà. Su questo non c’è alcun dubbio, tutti sono ottimisti da Trigoria a Boston, dove il presidente Pallotta ha fatto capire che non ci sono altri nomi sul taccuino dei dirigenti romanisti, intenzionati a portare a casa la prima scelta: «Abbiamo qualcuno in mente e dobbiamo soltanto finalizzare l’affare. Non l’accordo con l’allenatore, ma con il club per cui è tesserato». Più chiaro di così. La Roma ha scelto il suo futuro e non vuole perdere troppo tempo, perché è con e per Di Francesco che dovrà costruire la squadra e i lavori cominciano presto, tra un mese scatterà il via alla preparazione estiva e serve una giusta programmazione. Nemmeno la società emiliana può permettersi di tentennare, il tira e molla ha bisogno di una soluzione urgente per permettere agli stessi neroverdi di organizzare la prossima stagione a dovere, per cui tutto potrebbe risolversi a stretto giro di posta: entro questa settimana molto probabilmente.
Anche se il direttore generale del Sassuolo, Carnevali, cerca di tenere il punto: «Per il momento il futuro di Eusebio non è ancora definito. Con il mister abbiamo un ottimo rapporto, vogliamo trovare la migliore soluzione per tutti. C’è un contratto e ci sono delle clausole che vanno rispettate, la volontà è quella di agevolare tutti e far sì che Di Francesco sia contento della sua scelta». La Roma. E un indizio che sa di conferma arriva: «Ci stiamo ovviamente già guardando attorno per capire quale potrebbe essere il suo sostituto. Entro la settimana prossima faremo delle valutazioni definitive. La volontà è quella di portare avanti un progetto, al di là del nuovo allenatore. Alla base c’è una società ambiziosa, non andremo a smobilitare la rosa». Cambio di panchina che avrebbero volentieri evitato, ma gioielli blindati. Più o meno come nella capitale, dove Pallotta ha raccolto la sfida di investire per arrivare a vincere e ci riproverà anche il prossimo anno, con tanti affettuosi saluti a Spalletti: «Con lui l’Inter migliorerà. Il Napoli farà bene. Penso che la Roma possa competere fra le migliori 10 d’Europa, ma per farlo ci serve il nuovo stadio». Per limare il gap con le grandi servirà anche altro: «La Juventus ha profondità e noi no», ha sottolineato sulle frequenze di Sirius XM FC, una radio statunitense. Il primo mattoncino è l’allenatore, poi sarà tempo di costruire una rosa all’altezza delle aspettative.
(Il Tempo – E. Menghi)
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