Il cinguettio arriva all’improvviso, mentre tutta Roma e non solo si interroga sul futuro di Francesco Totti. Sono le ore 1.56 di ieri notte quando la giornalista Paola Ferrari, attraverso il suo profilo Twitter lancia la notizia: «Domani (oggi, ndr) Totti annuncerà la sua nuova avventura a Miami». La frase, scritta tutta in maiuscolo non finisce con un punto interrogativo. Ma come fa ad esserne così sicura? Per saperlo c’era solo un modo, chiamarla al telefono e chiederglielo.
Lei sembra certa del passaggio di Totti al Miami Football Club allenato da Alessandro Nesta. Si e presa un rischio o ha una fonte attendibile?
Entrambe le cose. Ovviamente non sono nella testa di Francesco Totti e quindi tutto può accadere. Ma ho una fonte interna alla famiglia che mi ha confermato quanto l’idea di continuare a giocare a pallone e di farlo a Miami lo stia intrigando
Il trasferimento oltreoceano potrebbe creare a Totti dei problemi di gestione familiare.
Non credo. I suoi figli frequentano la stessa scuola nella quale hanno studiato I miei. E un Istituto angloamericano ed prevista la possibilità di un anno all’estero senza che questo possa influire, se non positivamente, sul percorso didattico.
Totti a Miami è quasi di casa.
Si, questo è un altro motivo per il quale potrebbe davvero sceglierla per continuare a giocare ancora un po’. Tra l’altro piena di italiani, non avrebbe nemmeno il problema della lingua. E poi ritroverebbe il suo amico Alessandro Nesta
E’ finita una lunga storia d’amore?
Il rapporto tra Totti e la Roma è indissolubile. Sono convinta che anche se deciderà di andare a fare questa esperienza lontano dalla capitale il suo futuro sarà da dirigente della squadra che ama. Può dare tantissimo anche dietro a una scrivania. E’ un ragazzo intelligente e conosce società, tifosi e città come nessun altro. Ma dovranno affidargli un ruolo con dei poteri importanti. Fargli fare solo l’uomo immagine sarebbe un delitto.
Spalletti, l’ultimo allenatore è il primo nemico?
Non si sono mai amati, questa è la verità. Due caratteri forti che hanno sofferto molto, troppo, la convivenza. Ma non c’e stata partita. La gente è con Francesco.
Anche con Pallotta non c’è un grande feeling.
Il presidente vive lontano dalla città e quindi non respirale emozioni, i sentimenti del popolo giallorosso. E’ un imprenditore, un businessman. Come lo sono i presidenti cinesi a Milano, quello arabo del Manchester City. Certo, avrebbe potuto gestire meglio la situazione.
Che fine farà la maglia numero 10?
Decidessi io la ritirerei per un periodo, poi la assegnerei ad un ragazzo romano e romanista. Per continuare la tradizione
(Il Tempo – M. Vitelli)
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