Antonio Rudiger in Lazio-Roma

Sarà un derby vecchie maniere. Stadio finalmente quasi pieno (previsti 50 mila spettatori, rientreranno anche gli ultrà romanisti in Sud dopo la rimozione delle barriere). Un posto in palio per la finale del 2 giugno; tensione come sempre alle stelle, con grande spiegamento di ordine pubblico.

Si parte dal 2-0 per la Lazio, un vantaggio che di solito mette al riparo dalle sorprese, ma che in un derby può non bastare. È anche la sfida di due allenatori diversissimi. Da un lato Luciano Spalletti, dall’alto della sua esperienza e di un ingaggio da tre milioni netti all’anno elargiti dalla Roma. Il suo rapporto con il derby è agrodolce: 5 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, 17 gol segnati e 16 subiti. Dall’altro Simone Inzaghi, rivelazione della stagione da mezzo milione e con il rinnovo automatico del contratto solo in caso di qualificazione europea, che da calciatore ha preso solo «musate» nella stracittadina (6 persi, uno pareggiato e due vinti), ma da allenatore ha rimesso a posto le statistiche, compreso il derby Primavera che ha fatto vincere alla Lazio la Coppa Italia 2015. Arbitrerà Rizzoli e sarebbe bello vedere una direzione di gara come quella di Orsato in Napoli-Juve di domenica sera.

(Corriere della Sera)



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