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Rassegna stampa

Pau Lopez campione “normale”. Giallorossi in ottime mani

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NOTIZIE AS ROMA PAU LOPEZ – Qualcuno, a Roma, non si fa problemi a chiamarlo il “Normal One”. Probabilmente la definizione è quanto mai indovinata perché Pau Lopez da una parte è un numero uno tra i pali, dall’altra è un comunissimo ragazzo fuori dal campo.

Tanto che a volte, se non fosse per l’altezza, i tifosi stenterebbero persino a riconoscerlo, tanto è discreto e riservato in tutti i suoi aspetti.

Lo spagnolo è un portiere bravo, a tratti bravissimo, pur senza essere il numero uno al mondo come il brasiliano Alisson. Al tempo stesso, dà a tutti i compagni quel senso di sicurezza che lo scorso anno con Olsen si era perso. Ama parlare ai difensori, ha imparato l’italiano in poche settimane — e continua a studiarlo con la moglie — ed è diventato amico stretto di Fazio e Pastore. 

Contro il Napoli a osservarlo c’erano Moreno e Pol, allenatore e preparatore della Spagna, e Pau Lopez ci teneva a fare bene. È stato fortunato sulla traversa-palo del Napoli — dote da non sottovalutare per un portiere —, non ha potuto nulla sul gol di Milik, si è messo in mostra per una parata su Callejon e una, più difficile, su Insigne. Ma, soprattutto, ha sempre fatto ripartire l’azione dal basso come piace a Fonseca e ai maestri del tiqui-taka, tanto da aver dato il via all’azione del gol di Zaniolo: 22 passaggi di fila, di cui 3 del portiere spagnolo. Estremo difensore. Primo attaccante.

Finora ha incassato 13 reti, è rimasto imbattuto 4 volte (3 in campionato e una in coppa) e sta dimostrando una continuità che, soprattutto nell’ultimo anno al Betis, non sempre era riuscito a raggiungere. A Roma, invece, sta mostrando una sicurezza che raramente si era vista in carriera. Merito del preparatore Savorani “che mi sta facendo lavorare come mai prima“, di compagni che si affidano a lui, e di una famiglia che lo segue passo dopo passo. Il secondogenito, un maschietto che andrà a far compagnia alla prima figlia, Mia, arriverà nel nuovo anno, regalo posticipato per le 25 candeline che invece Pau Lopez metterà sulla torta tra poco più di un mese.

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Sul passato, Pau Lopez a Movistar ha confidato di avere solo due rimpianti: “Dovevo chiedere scusa a Messi quando gli diedi un calcio, ma non ho avuto il coraggio. E quando sarei dovuto andare via dall’Espanyol in altro modo. Ho perso l’affetto e il rispetto delle persone, ma spero di guadagnarli di nuovo“. Intanto, settimana dopo settimana, sta conquistando i romanisti. Il resto potrebbe essere una conseguenza.

(Gazzetta dello Sport)

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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