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Pedro-Callejon: Roma-Fiorentina è anche una corrida tra stelle spagnole

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA PEDRO CALLEJON – A dividere Santa Cruz de Tenerife e Motril, in Andalusia, c’è il mare; a unirle un sole che sa mordere e due ragazzi di 33 anni, che stasera all’Olimpico proveranno a dimostrare, come sempre, che nel calcio l’età è una variabile non decisiva, riferisce la Gazzetta dello Sport.

Si chiamano Pedro Eliezer Rodriguez Ledesma – al secolo calcistico Pedro – e Josè Callejon. Entrambi avranno fra i piedi le speranze di risultato di Roma e Fiorentina, alla ricerca di un posto nelle zone più nobili del campionato.

I due spagnoli sono giunti alle corti di Fonseca e Iachini da svincolati, probabilmente entrambi accolti con quel pizzico di scetticismo riservato a coloro a cui gli anni sembrerebbe teoricamente aver rubato qualcosa, D’altronde, prima a Barcellona e poi al Chelsea, Pedro ha regalato calcio di altissimo livello, non a caso è l’unico calciatore che ha vinto tutti i maggiori trofei internazionali sia per club sia per nazionali.

Anche Callejon, pur vincendo molto meno (5 trofei contro 25), ha sgranato calcio all’Espanyol e al Real Madrid, prima di conquistare Napoli. Che poi senatori del pallone come i due spagnoli, Ibrahimovic, Ribery o Dzeko ancora risultino decisivi nel nostro campionato, per un allenatore esperto come Fonseca non va a detrimento della nostra Serie A. «In Italia l’aspetto positivo è che non si guarda all’età dei calciatori ma alla qualità. In altri paesi si comincia a dire che i giocatori sono vecchi quando arrivano vicino ai trent’anni anni. Vedo invece molti giocatori di 33, 34 o 39 anni che hanno grandissima qualità. È molto utile guardare solo alla qualità e la condizione fisica dei giocatori».

Proprio vero, ed è per questo che il portoghese ha spinto parecchio per avere Pedro, che pure nella scorsa stagione si era rassegnato ad un ruolo di rincalzo, segnando una sola rete. Alla Roma, invece, pare aver cominciato una terza vita calcistica, ed in effetti – oltre ai due gol già realizzati – i suoi spunti sono stati sempre di altissima qualità.

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Callejon, invece, è arrivato a Firenze da svincolato solo all’ultimo giorno di mercato. Virtualmente, è stato lui a prendere il posto di Chiesa, anche se già alla prima conferenza ha detto di non essere il vice di nessuno. «Io sono Callejon», e basta. Il problema è che la Fiorentina con il suo arrivo non ha adeguato il modulo pr le sue caratteristiche, così lo spagnolo ha debuttato contro l’Udinese nel 3-5-2 facendo la seconda punta accanto a Vlahovic e oggi invece – se vincerà il ballottaggio con Bonaventura – dovrebbe fare lo stesso ruolo nel 3-4-2-1 insieme a Ribery, entrambi probabilmente alle spalle di Kouame.

Iachini, d’altronde, ha spiegato che «Callejon è ancora lontano dalla condizione fisica migliore quindi devo ridurgli il campo. Non può fare l’esterno>. E ha ribadito che lo spagnolo, a suo parere, è un attaccante, come lo era nei suoi primi passi da calciatore. Per chiarire il concetto, ha ricordato la trasformazione di Mertens nel Napoli.

Una cosa è certa: a Callejon la Roma porta bene, visto che le ha già segnato quattro reti, diventando così la vittima preferita dopo Lazio e Verona. Addirittura, nella stagione 2013-14, realizzò in due gare di fila contro i giallorossi, in Coppa Italia e in campionato. E visto che di sicuro è affiatato con Ribery – perché hanno qualità e sanno dialogare nel breve – stasera di certo ci riproverà. E chissà che il duello tutto spagnolo con Pedro non si trasformi in una corrida.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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