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Rassegna stampa

Pedro, il Sassuolo nel destino: così cominciò la crisi. In gioco il futuro a Roma

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA PEDRO – «Pedro è un giocatore diverso». Fu la prima dichiarazione ufficiale di Paulo Fonseca sull’attaccante spagnolo appena sbarcato in giallorosso. Era il 19 settembre scorso, la Roma aveva pareggiato 0-0 a Verona e neanche immaginava che quel punto non lo avrebbe mai più visto, a causa del pasticcio-Diawara, scrive La Gazzetta dello Sport.

Un po’ di delusione c’era però lo stesso nell’ambiente giallorosso, che avrebbe voluto partire con una vittoria. Delusione mitigata proprio dalla prestazione di Pedro, che sembrava davvero l’acquisto giusto, quello centrato e capace di farti fare la differenza. E per un po’ Pedro in effetti c’è riuscito, basti pensare che tre dei suoi quattro gol segnati in Serie A sono arrivati nelle prime sei giornate di campionato. Poi, però, a dicembre si è spenta la luce. Di colpo, all’improvviso. E senza luce Pedro ha smesso di brillare.

Il primo segnale del suo declino stagionale c’è stato proprio contro il Sassuolo, nella gara di andata, quando il 6 dicembre scorso Pedro si fece cacciare dall’arbitro Maresca per due ammonizioni rimediate nei primi 40 minuti di gioco. Un caso più unico che raro (era la sua terza espulsione della carriera), che però ha aperto ufficialmente le porte alla crisi dello spagnolo. Ecco, quattro mesi dopo Pedro vuole ripartire proprio da lì, cancellando di colpo un po’ tutto quello di brutto che c’è stato in questo lungo periodo. E il fatto che lo voglia fare proprio con il Sassuolo, sabato pomeriggio, può essere una casualità. Ma probabilmente potrà essere una dolce casualità.

Poi ci si sono messi un paio di infortuni muscolari che tra gennaio e inizio febbraio gli hanno fatto saltare sei delle sette partite giocate in quel periodo dai giallorossi. Ma, soprattutto, gli hanno fatto perdere il ruolo di titolare. Oltre che la sensazione di non essere più indispensabile come invece si sentiva all’inizio di questa avventura romanista.

«Dobbiamo creare passo dopo passo la mentalità vincente», aveva detto lui stesso a più riprese nei suoi primi passi romani. Accompagnato dallo stesso Fonseca, pronto ad indicarlo come «un esempio fuori e dentro il campo. Per come si comporta, per come gioca e per gli atteggiamenti che ha». Insomma, sembrava un matrimonio perfetto, tanto che lo stesso Pedro a inizio febbraio diceva: «Fonseca è un vincente». Nel frattempo, però, qualche crepa tra i due si era già aperta, al di là delle dichiarazioni di facciata.

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E le tante panchine di febbraio hanno contribuito ad aumentare le incomprensioni. Così prima di Fiorentina-Roma i due hanno parlato a lungo. «Gli stavo spiegando cosa aveva sbagliato la volta prima», ha poi detto l’allenatore. Solo che i segni di insofferenza ci sono poi stati anche con il Genoa e con lo Shakhtar, al momento della sostituzione. Adesso Pedro deve cambiare marcia. Anche perché, in caso contrario, il suo futuro nella Roma non è più così certo come sembrava all’inizio. Nonostante un contratto fino al 2023. Nonostante sia il giocatore più vincente ch abbia mai indossato la maglia giallorossa.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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