Graziano Pellè va in giro con un foglio in tasca, piegato in quattro. È la lista dei bomber in azzurro: «Sì è vero, ho l’elenco dei marcatori, ma solo quelli che giocavano come prima punta. Piano piano depenno i nomi — sorride l’attaccante che ha segnato due gol nelle ultime due partite, 9 in totale in 19 presenze con la Nazionale —. Adesso ho superato Boninsegna e Totti. Avevo già preso Schillaci, che era un mio idolo. Adesso a 13 ci sono Balotelli e Casiraghi…». Dopo il buon Europeo giocato e il pessimo rigore calciato contro la Germania le quotazioni del centravanti erano però calate: Pellè, finito a giocare nel misconosciuto Shandong Luneng per 15 milioni di euro a stagione con un contratto di due anni e mezzo, non era in cima alle preferenze del nuovo c.t. Un po’ per il livello del campionato in cui è andato a giocare (3 gol in 6 gare finora), un po’ perché Ventura conosce molto bene Immobile e Belotti e ha un’alta considerazione di Pavoletti.
Ma tempo per gli esperimenti non ce n’era, così l’usato sicuro Pellè non ha tradito. «Conte per me è stato importantissimo ma adesso dobbiamo aiutare Ventura, perché lui è nuovo mentre noi siamo un gruppo già consolidato. Il c.t. mi ha impressionato per la sicurezza che ha nel portare avanti le sue decisioni». Resta da capire se il calcio cinese può rallentare la rincorsa di Pellè nella scalata dei bomber azzurri. Dalla condizione attuale non si direbbe. Merito delle vacanze, saltate in tronco: «Ho fatto solo due giorni, dopo ho ricevuto l’offerta dalla Cina. Ma le vacanze possono aspettare: sono fortunato perché il mio campionato dura fino a novembre, quando ci saranno le ultime partite del 2016 con la Nazionale. E alla ripresa di marzo arriverò in forma». E con il foglio sempre in tasca.
(Corriere della Sera – P. Tomaselli)
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