AS ROMA NEWS PELLEGRINI – Un piacere, una responsabilità. Lorenzo Pellegrini ci prova, perché alzare un trofeo da primo capitano romano è un qualcosa che, in una città come Roma, può renderti eterno. Un privilegio che nemmeno colossi come Francesco Totti e Daniele De Rossi hanno vissuto, per non parlare di Peppe Giannini e prima ancora di Agostino Di Bartolomei, e almeno questi ultimi una chance ce l’hanno avuta (Ago con il Liverpool, Coppa Campioni 83-84, il Principe contro l’Inter nella Coppa Uefa 90-91), scrive Il Messaggero.
Ad oggi c’è riuscito solo Giacomino Losi (Coppa delle Fiere contro il Birmingham City nel 60-61), che però è romano acquisito, lui nato a Soncino, in provincia di Cremona. Pellegrini è capitano e uomo di fiducia di Mourinho, che lo coccola da inizio stagione («se ne avessi tre li farei giocare tutti e tre») e a lui difficilmente rinuncia, se non quando è d’obbligo. Sarà così anche oggi, nell’ultima tappa di campionato, a Torino contro i granata, una partita che può dare il pass alla Roma per giocare la prossima Europa League, a prescindere dal risultato di Tirana.
Le gambe al Grande Torino e la testa a Tirana? Ecco, è un rischio che Mourinho non vuole correre, lo ha fatto ampiamente capire l’altro ieri durante l’Open Day della Uefa. Pellegrini, per lui, è l’uomo chiave, dovrà essere capace a trascinare la squadra in questo momento decisivo, con la Roma che si presenta davanti a Juric con un po’ di problemi di formazione e l’esigenza di non dover stressare i giocatori un po’ più acciaccati.
La Roma, stasera, si trova a dover vincere per non avere problemi e per non aspettare il risultato delle squadre concorrenti. Al di là dei discorsi sugli arbitri e dei punti che la Roma avrebbe perso per sviste varie, c’è da dire che se Pellegrini non avesse avuto una flessione tra dicembre e gennaio, probabilmente la Roma oggi sarebbe già in Europa senza passare dalla vittoria di Torino. Lorenzo è al termine di una stagione dai grandi numeri, avendo segnato tredici reti tra campionato (8) e Conference (5, compreso il preliminare con il Trabzonspor). Il buco nero parte dal 1 dicembre 2021, quando deve saltare per infortunio la partita di Bologna. Da lì uno stop prolungato: out poi con Inter, Spezia, Atalanta e Sampdoria, per poi ripresentarsi – a mezzo servizio – alla ripresa del campionato, a San Siro con il Milan.
La sfida successiva, contro la Juve, è agrodolce. E’ la notte dello splendido gol su punizione e del rigore sbagliato: arriva una sconfitta dolorosa, che allontana la Roma dalla corsa per un posto in Champions League. Durante la sfida con i bianconeri arriva un altro problema fisico che gli fa saltare i match con Cagliari, Empoli e Genoa. Da quel momento, l’unica assenza si registra per squalifica, contro la Salernitana.
Nel frattempo si era reso decisivo a Udine, col il rigore dell’1-1 nel finale e contro la Lazio, con il gol su punizione. Lorenzo è stato decisivo soprattutto in Conference, al di là dei due gol con il Cska nel girone, arrivano quelli con il Bodø e quello a Leicester, nelle due partite decisive, quarti di finale e semifinale. Ora serve l’ultimo sforzo, due partite niente male per provare a toccare la gloria.
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