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Rassegna stampa

Pellegrini divide. Ma nel futuro della Roma c’è lui

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA PELLEGRINI – Poco più di due anni fa, era novembre del 2018, Aleksandar Kolarov disse: «Il tifoso può esprimere la sua opinione, ma deve essere consapevole che di calcio capisce poco». Ieri, marzo 2021, l’approccio di Lorenzo Pellegrini è stato opposto: «Il bello del calcio è che è di tutti e ognuno può dire la sua». Questo racconta molto del carattere del capitano della Roma che, magari, in alcuni casi penserà pure che qualcuno capisca poco di calcio, ma certo non lo direbbe in conferenza, scrive La Gazzetta dello Sport.

Gli è bastata la lezione di qualche mese fa quando scrisse: «Voi insultate, noi lottiamo. Falliti». Ovviamente non ce l’aveva con i tifosi in assoluto, ma con quelli che approfittarono dell’annuncio della seconda paternità per vomitare odio e rabbia nei confronti suoi e della sua famiglia. Era dicembre, tre mesi fa. E in questi tre mesi c’è stata tanta crescita da parte di Pellegrini.

Primo: è diventato capitano, anche se forse immaginava di ricevere la fascia in altro modo. Secondo: ha ripreso a giocare con continuità fornendo assist, gol e prestazioni convincenti in cui ha capito che a volte è meglio la sciabola del fioretto. Terzo: col gol contro lo Spezia ha dato una mano concreta alla panchina, in quel momento non saldissima, di Fonseca, lo stesso che ieri era seduto accanto a lui in conferenza.

Una conferenza in cui Lorenzo ha risposto anche a chi ancora lo critica. Perché magari non batte sempre bene i calci da fermo (i numeri però dicono che da quando è tornato alla Roma, estate 2017, nessuno ha fatto meglio di lui in A, escluso Pjanic) e perché magari non ha ancora quella continuità sotto porta che molti vorrebbero da un trequartista (5 le reti stagionali).

Di certo, la sua presenza nella Roma è fondamentale e nonsolo perché è il romanista che fa più passaggi chiave (nono nella classifica generale del campionato con 14), ma anche perché dopo Mkhitaryan (un altro fedelissimo di Fonseca) è il romanista che corre di più con 10,645 km di media a gara. Una firma per sempre Per entrare, davvero definitivamente, nel cuore della gente adesso non resta che firmare il nuovo contratto: «Io penso solo a lavorare per migliorare ed essere a posto con me stesso e con gli altri».

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L’ambizione di essere un capitano romano e romanista vincente però è sempre forte ed è quella che farà la differenza sul contratto. I soldi non sono un tema, i rapporti con la società sì e Pellegrini ne parla nel migliore dei modi: «Ho avuto la fortuna e la possibilità di parlare sia coni Friedkin che con Tiago Pinto e Fienga, ho capito l’ambizione che hanno e mi rende felice far parte di un progetto che vuole crescere». Ecco perché la firma, a fine stagione o in ogni caso prima dell’Europeo, arriverà. Prima, però, c’è un’Europa da conquistare: quella col piazzamento Champions, e quella di quest’anno, con la sfida allo Shakhtar

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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