Lorenzo Pellegrini

(Corriere della Sera – G. Piacentini) Tocca a Florenzi e Lorenzo Pellegrini tenere alti i colori giallorossi nella Nazionale di Luigi Di Biagio. Se però il vice capitano della Roma sarà uno dei punti fermi del nuovo corso, il centrocampista nato a Cinecittà Est sta muovendo i primi passi in azzurro. L’ex del Sassuolo, riportato alla base da Monchi la scorsa estate, dopo un avvio di stagione tra alti e bassi ora sta trovando continuità.Non a caso il suo nome è tornato di moda sui taccuini di alcuni top club, con la Juventussempre alla finestra. Più che a quello che sarà, però, Pellegrini pensa al suo presente, che è giallorosso. «Al mio futuro – le sue parole dal ritiro della Nazionale – non ho pensato, ma non dipenderà dalla qualificazione in Champions. Certo, per un giovane che vuole crescere è importante giocare partite di alto livello. A Roma sto bene, vincere trofei resta il primo obiettivo di ogni giocatore. De Rossi e Totti si sono tolti le loro soddisfazioni in giallorosso e dicono che vincere a Roma vale dieci volte di più che farlo altrove. Io questo non lo so, ma spero di scoprirlo presto». Probabilmente non quest’anno, visto che la distanza in campionato è tanta ed in Champions il compito è proibitivo. «Ora siamo un passo indietro ad altre squadre, ma la società è ambiziosa, quindi a me va bene. Tutti noi vogliamo ricominciare e lasciare un segno. Non è semplice, ma il lavoro paga sempre».

Che poi è la stessa filosofia del d.s. Monchi, intervistato dal Mundo Deportivo. «Dobbiamo essere soddisfatti – le sue parole – per quello che abbiamo fatto in Champions, non solo per essere arrivare ai quarti ma anche per avere chiuso al primo posto un girone complicato davanti a Chelsea e Atletico Madrid. È stato un anno difficile, con il cambio di allenatore e di direttore sportivo, Francesco Totti si è ritirato e dei giocatori importanti sono partiti. Nel complesso sono contento, sicuro che possiamo fare meglio, ma siamo felici per la crescita del club a livello internazionale. Aver raggiunto i quarti di Champions ci rende soddisfatti». Il progetto Monchi si fonda sul tecnico Di Francesco, che il d.s. ha voluto fortemente quando ha capito che Spalletti sarebbe andato via. Lo ha scelto e lo ha difeso, quando le cose si erano messe male, ad un certo punto della stagione. «Abbiamo scelto di dare ad Di Francesco la possibilità di allenare la Roma. Dal primo giorno in cui ho parlato con lui, mi è piaciuto molto. Una volta scelto l’allenatore, era necessario trovare i pezzi per far in modo che la squadra giocasse come chiedeva lui. Se lasciamo da parte i momenti in campionato in cui non siamo stati all’altezza, il livello è adeguato a quello che pensava Eusebio. La Roma gioca come vuole l’allenatore che io ho scelto: è così che deve essere». Buone notizie dalla Turchia: Cengiz Under è tornato infatti ad allenarsi con il gruppo dopo la distorsione al ginocchio sinistro rimediata in allenamento. Sarà a disposizione per la gara di Bologna di sabato prossimo (ore 12.30) e per la trasferta di Barcellona (4 aprile).



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