Pellegrini-Zaniolo: Roma, rinnovo in coppia

ULTIME NOTIZIE AS ROMA PELLEGRINI ZANIOLO – Da Monza al Kazakistan, la letteratura medica racconta di gemelli nati fino a due mesi di distanza l’uno dall’altro. Quindi sgomberiamo la suggestione: Lorenzo Pellegrini, anni 24, e Nicolò Zaniolo, anni 21, non possono essere i Castore e Polluce in cui la Roma possa riconoscersi. Però.

Però come non credere che la coppia di ragazzi, 45 primavere in due, non possa essere una sorta di trampolino su cui lanciarsi verso il futuro? Le leggi della biologia, in fondo, tante volte sono smentite da quelle del cuore, e così ogni tifoso giallorosso sente un brivido nel pensare che uno dei due Dioscuri possa essergli sottratto.

Una cosa è certa: chi dovrà fare a meno della coppia per questo finale di campionato sarà senz’altro Paulo Fonseca. Ieri mattina, infatti, Pellegrini è stato operato dal professor Pesucci (lo stesso che operò Dzeko per la frattura dello zigomo) presso la clinica Villa Stuart per la frattura al naso rimediata in uno scontro con Milenkovic.

La prima prognosi recita che il centrocampista dovrà stare fermo una settimana, per poi riprendere a lavorare con i compagni. Insomma, per lui niente sfida contro Torino e Juventus, ma porte aperte per il match di Europa League contro il Siviglia, alle prese col Covid per la positività di Banega (per la squadra, allenamenti distanziati). Tutto questo, probabilmente, grazie ad una mascherina di protezione che gli consenta di scendere in campo.

Inutile dire che l’infortunio di Pellegrini apre le porte a quello che i tifosi aspettano da oltre sei mesi: il ritorno da titolare di Zaniolo, assente dal via da quel maledetto 12 gennaio, quando contro la Juventus il suo ginocchio destro fece crac. Sono passati poco più di sei mesi ed il cerchio è pronto a chiudersi proprio a Torino. Forse già domani contro i granata di Longo, oppure (più probabilmente) nel probabile anticipo di sabato contro i bianconeri (ma occorre l’ok del Milan, che nicchia).

Come dire, dalla Juve alla Juve, con tanto di «full immersion» nel capoluogo piemontese, perché è probabile che la Roma non torni in sede dopo la partita di domani, ma scelga di allenarsi a Torino per il secondo confronto contro l’altra squadra della città. Spigolature organizzative, che comunque inoculeranno, in Nicolò, solo più voglia tornare alla normalità, che per lui significa una cosa sola: tornare titolare. Comprensibile. Il ruolo che Zaniolo ha tra i giallorossi lo certifica anche il clamore che ha suscitato il suo caso nei giorni scorsi.

Per questo la dirigenza ha deciso da tempo che proprio Pellegrini e Zaniolo saranno i primi chiamati a ridiscutere i contratti quando la situazione societaria si sarà fatta più chiara. Per entrambi sarà modulata una proposta al top degli attuali (nuovi) parametri, cioè 3 milioni d’ingaggio netto più bonus per gol e assist.

Pensando all’attuale stagione, in questo Lorenzo e Nicolò paiono essere quasi il braccio e la mente della squadra. Il primo è il re degli «assistmen» giallorossi in campionato (9), l’altro ha segnato tanto, se si considera il lungo stop per infortunio (6 reti). Quanto basta per pensare che una coppia del genere possa andare lontano, anche se l’attuale sistema di gioco – che pure ha restituito solidità al gruppo – sembra renderli concorrenti, visto che Mkhitaryan è un pupillo di Fonseca.

Occhio, però. Al di là delle ovvie necessità di turnover, al bisogno Pellegrini potrebbe giocare anche tra i centrocampisti, consentendo alla coppia di accendersi anche con questo modulo. In ogni caso, adesso la stagione volge al tramonto e presto sarà tempo di bilanci. Ma i «gemelli diversi» Pellegrini e Zaniolo non possono che darsi appuntamento in Europa. Il futuro di tutta la Roma, in fondo, passa anche da lì.

(Gazzetta dello Sport)