Per gli attaccanti idea Papu Gomez. Dzeko, sirene turche

Alla continua ricerca di difensori, la Roma guarda pure al mercato degli attaccanti. Con Iturbe verso il Torino, i giallorossi sarebbero interessati al “Papu” Gomez, giocatore classe ‘88 dell’Atalanta, da portare a Trigoria in prestito con diritto di riscatto. Nel frattempo Juan Jesus ha cominciato a lavorare con la Roma. Due milioni subito all’Inter per il prestito oneroso, con l’obbligo di riscatto fissato a 8, il difensore – brasiliano numero 41 ad indossare la maglia giallorossa – ha subito promesso: «Non mancherà mai il mio impegno e correrò sempre al mille per mille per aiutare la squadra». Intanto Spalletti l’ha subito piazzato in mezzo alla difesa, nella partitella a campo ridotto, accanto a Gyomber, con Manolas, dall’altra parte, a fare coppia con Zukanovic. Il tecnico ha una necessità vitale di centrali e, in attesa dell’arrivo anche di Nacho dal Real Madrid, ha cominciato a lavorare sui movimenti difensivi col nuovo arrivato. La prossima settimana poi si sbloccherà la questione legata a Szczesny, con il mister che resta fiducioso di poter avere di nuovo a disposizione il portiere polacco, con Alisson che bene si sta ambientando nella nuova realtà. Prima della partenza per gli Usa (23luglio) la situazione sarà chiara.

Nel frattempo, Digne, accasatosi al Barcellona, ha ieri salutato con affetto i tifosi della Roma su Twitter, augurandogli di poter vincere lo scudetto. Auspicio rinforzato dalle parole di Perotti: «La mia aspettativa personale, dopo quello che abbiamo fatto nella scorsa stagione, è quella di lottare per il titolo. Sento che siamo una squadra forte, che può stare con Juventus, Inter, Milan e Napoli». Perotti potrà per la prima volta muoversi in un centrocampo con Strootman. «Mi aveva già sorpreso quando sono arrivato, a gennaio. Era tornato ad allenarsi come se nulla fosse. È arrivato in ritiro come se non avesse fatto le vacanze ed è un leader fondamentale». Tornano le sirene turche per Dzeko: il Fenerbahce avrebbe offerto 20 milioni.

(La Repubblica – F. Ferrazza)