La preoccupazione dei tifosi è veder sfumare quanto di buono fatto fino a questo momento della stagione per colpa di due partite perse. Il secondo posto da difendere e la finale di Coppa Italia quasi compromessa, però, non scalfiscono l’umore di Diego Perotti: «Perdere il derby e con il Napoli è dura per tutti, ma siamo ancora al secondo posto e per fortuna abbiamo fatto gol che ci lascia in vantaggio sul Napoli nello scontro diretto. Se avessimo giocato al nostro livello avremmo vinto come accaduto all’andata».

STANCHI MORTI – Un tempo e mezzo regalato alla squadra di Sarri, solo sul finale la Roma ha tirato fuori gli artigli: «Sulla parata di Reina alla fine ero arrabbiato perché anche il pari sarebbe stato un buon risultato, abbiamo fatto una brutta partita e non siamo riusciti a fare il nostro gioco. Dobbiamo migliorare tanto e ripartire da questo finale». Il tema centrale è la stanchezza della squadra, costretta a un turnover che non consente il pieno riposo dei titolarissimi: «I ragazzi sono morti fisicamente per il lavoro che abbiamo fatto. Quando affronti tutte queste partite importanti così ravvicinate la stanchezza si sente, ma non dev’essere un alibi. Il sistema di gioco? Due partite fa abbiamo vinto con l’Inter facendo benissimo e nessuno ha detto niente. Non era così diverso, se ne parla di più solo perché abbiamo perso. Io mi trovo meglio a sinistra, ma resto comunque a disposizione di Spalletti». Giovedì ci sarà il Lione: «Giocheremo come abbiamo fatto con l’Inter, le due sconfitte bruciano ma ci rialzeremo». In chiusura un commento sulla mancata convocazione in nazionale: «Questa volta pensavo di essere chiamato, avevo anche parlato con l’allenatore. Ormai la speranza non ce l’ho più, se non riesco a farlo giocando titolare nella Roma, evidentemente il livello che vede in me il ct non è lo stesso che vede in altri giocatori. Sono rimasto bruciato».

(Il Messaggero – G. Lengua)



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