Lo sguardo è quello di chi vuole affermarsi e fare il salto di qualità, le motivazioni non mancano, l’obiettivo è vincere un trofeo in questa stagione: Diego Perotti con il passare dei mesi si è guadagnato il posto di leader nello spogliatoio. Ieri con Iturbe e Paredes si è fatto portavoce dell’evento benefico “Uniti per la Pace”, la seconda partita di calcio promossa da Papa Francesco a cui parteciperanno i più grandi giocatori in attività e le leggende che si terrà domenica 12 ottobre allo stadio Olimpico. L’attaccante, nel promuovere l’iniziativa invitando tutti i tifosi allo stadio, ha sottolineato la voglia di rialzarsi della Roma: «Dobbiamo migliorare quello che abbiamo fatto fino ad ora e vincere tutte le partite che ci aspettano». Il primo ostacolo da superare sarà la Sampdoria, una sorta di derby per l’ex Genoa: «Per me sarà una partita diversa, giochiamo in casa e dobbiamo approfittare del fatto che saremo davanti ai nostri tifosi e poi l’ho sempre detto: ho il cuore genoano».

IL RISCATTO – La sosta per le nazionali è arrivata in un momento chiave, Spalletti (ieri assente a Trigoria) ha rimesso in ordine le idee e strutturato una nuova partenza, lasciando alle spalle le scorie delle settimane precedenti. Un messaggio recapitato immediatamente a Vermaelen dopo il suo ritorno dal Belgio: «Non è stata una bella partenza, avevo la possibilità di giocare in Champions League ed essere espulso prima della fine dell’intervallo è stata una delusione incredibile» è il mea culpa del difensore ai microfoni di Roma TV. La lunga lista di infortunati ha indotto Spalletti a sperimentare la difesa a tre, con risultati discutibili per la poca confidenza degli interpreti con il nuovo modulo: «Penso che sia una cosa positiva quando la squadra è flessibile. Personalmente non ho giocato molto in una difesa a tre ma l’abbiamo provata in allenamento. Mi piace questo sistema». Questa mattina atterrerà a Roma Pallotta, sono già in agenda riunioni con il sindaco e il presidente della regione. Verrà poi presentato il nuovo a.d. Umberto Gandini: «Sarà una sfida bellissima, in una società proiettata verso il futuro. Avrò bisogno del mio tempo per capire questo ambiente, calarmi in questa realtà e dare il più presto possibile il mio contributo».

(Il Messaggero)



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