La sintesi la fa Kevin Strootman, pubblicando una foto di Totti nello spogliatoio: «Difficile trovare le parole». A parte Diego Perotti, l’unico a fermarsi a parlare in zona mista dopo aver regalato alla Roma il secondo posto proprio lui che non segnava su azione da più di un anno , i giocatori della Roma affidano i loro pensieri ai social network. La qualificazione in Champions League magari verrà festeggiata a luglio, quando la squadra si ritroverà per il ritiro di Pinzolo, ma ieri la gioia ha lasciato spazio all’emozione e alle lacrime. E pure all’orgoglio, perché il sentimento che traspare dai post dei giocatori della Roma è proprio questo: «Sono stato compagno del più forte di tutti».
GRANDI E PICCOLI – Ecco perché quando la festa di Totti finisce, i giocatori vanno a prendere i loro figli e si mettono in posa. Da soli e, ovviamente, con il capitano. E allora ecco i tre De Rossi (Gaia, Olivia e Noah, al debutto all’Olimpico, identico a Daniele), le due figlie di Dzeko, quelle di Nainggolan, i baby Perotti e Paredes, la piccola Penelope Florenzi, tutti vicini ai papà e al capitano. «Tu sei la Roma, immenso, e giocare con te è stato un onore», scrive Strootman, mentre anche Federico Di Francesco, calciatore del Bologna ma soprattutto figlio di Eusebio (prossimo allenatore della Roma?), pubblica una foto di lui bambino con Totti: «Il calcio da sempre e per sempre». Poi, a turno, i vari Rüdiger, Alisson, Paredes, Juan Jesus, tutta la squadra omaggia Totti e quasi ci si dimentica del secondo posto.
DECISIVO – «Ci tenevamo tanto spiega Perotti , ma soprattutto volevamo finire così. Per Francesco, che si meritava una conclusione di questo tipo e per noi. Uno stadio così pieno ci aiuterebbe sempre a dare qualcosa in più. Abbiamo vinto anche grazie alla spinta dei tifosi, speriamo che la prossima stagione sia così. Mi dispiace aver esultato tanto al gol, ma era una situazione particolare, e per questo chiedo scusa ai tifosi del Genoa». Impossibile congedarsi senza parlare di Totti: «Di lui mi porto dietro la grande umiltà. Come giocatore lo conosciamo tutti, lo abbiamo visto per tanti anni in campo, ma è come persona che è incredibile, un compagno eccezionale. Il calciatore poi ha una qualità immensa, ma soprattutto una personalità rara nei momenti che contano».
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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