NOTIZIE AS ROMA PEROTTI – Domenica saranno esattamente 147 giorni senza calcio. Cinque mesi dopo l’ultima partita ufficiale, quella contro il Parma dello scorso 26 maggio, Diego Perotti potrebbe tornare tra i convocati contro la Sampdoria. Il condizionale è d’obbligo perché è vero che ormai è quasi una settimana che l’argentino si allena con il gruppo per gran parte della seduta, ma è vero anche che la Roma deve andare con i piedi di piombo con un giocatore che, negli ultimi 2 anni solari, ha giocato 44 partite, cioè meno di due al mese, in media.
Perotti, superato lo choc per l’ennesima lesione muscolare, è pronto per rientrare, come confermato nei giorni scorsi da suo padre Hugo. Fosse per lui sarebbe già nei convocati per domenica, per tornare a sentire l’odore dell’erba dello stadio Ferraris, nella città dove è diventato papà per la prima volta e dove è tornato a sentirsi calciatore. Lo ha detto tante volte, Perotti, che a Genova è rinato, dopo anni difficili a causa dei tanti infortuni. Stava pensando di smettere, poi la chiamata del Genoa gli ha regalato una seconda carriera. E la Roma, a gennaio 2016, è stata una naturale conseguenza.
Con la maglia giallorossa ha segnato come mai in carriera, 26 reti, e sognava di superare le 159 presenze del Siviglia. È a quota 112, nell’ultima stagione ha giocato appena 13 volte in campionato, frenato da un fisico delicatissimo che non riesce ad andare di pari passo con un talento raro. Nella Roma ha avuto Spalletti, Di Francesco e Ranieri e per tutti e tre, quando stava bene, era un punto fermo. Fonseca se ne è innamorato dopo un paio di allenamenti, reputandolo adattissimo nella batteria dei trequartisti dietro Dzeko. Per ora, però, Perotti non ha giocato neppure un minuto. Non ha mai lasciato Roma, in queste settimane, per recuperare il prima possibile ma nell’ultimo week – end si è regalato una piccola vacanza a Madrid con la famiglia per staccare la spina.
Dal punta di vista fisico la lesione dovrebbe essere alle spalle, la forma invece è ancora lontana. Per ora Perotti alterna lavoro personalizzato, prima e dopo l’allenamento, ad esercizi e parte tattica con i compagni, ma soltanto quando tornerà a giocare partite vere potrà dire che l’incubo sarà alle spalle. Se non sarà contro la Samp, tra cinque giorni, sarà la prossima settimana in Europa League. Con la speranza, stavolta, che non sia un fuoco di paglia.
(Gazzetta dello Sport)
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