ULTIME NOTIZIE AS ROMA TIAGO PINTO – «Persino lo chef mi ha chiesto: “Direttore, ma quando arriva il centrocampista?”». Tiago Pinto racconta l’aneddoto parlando delle aspettative della Roma giallorossa, ma il suo sorriso racconta di una persona soddisfatta, scrive La Gazzetta dello Sport.
«Il rimpianto è Xhaka (positivo al Covid-19 ieri, ndr) ma non possiamo dimenticare che avevamo più di 60 calciatori a contratto. Gli esuberi? Ci sono alcune “finestre” aperte, vedremo che fare, ma avevamo trovato per tutti soluzioni per cui non avrebbero perso un euro. Il voto al mercato? Se considero che è stato il più difficile della storia del calcio potrei dare più di 8, ma dobbiamo essere realisti, c’è sempre margine per imparare e forse mi do 7,5. La Roma non ha fatto meno delle altre big, forse ha comunicato peggio».
Morale: ora non si può più sbagliare, anche se «la mia visione non è lo scudetto. Certo, abbiamo il migliore allenatore del mondo e una squadra più forte. Occorre avere la mentalità per vincerle tutte, poi se saremo vicini al traguardo, ci penseremo. La Champions è l’obiettivo, non mi nascondo».
Con Dzeko, Pedro e Florenzi, però, si sono rafforzate rivali a costo zero o quasi. «Ogni decisione è un rischio, ma quando uno non vuole giocare nella Roma è importante perché stiamo costruendo un progetto dove la principale dote della squadra è quella di “morire” per la Roma».
Sul rinnovo di Pellegrini è sintetico: «Non sarà un problema», mentre i titoli di coda è sul vantaggio di avere lo Special One. «Per Abraham non è la stessa cosa se vai senza avere Mourinho come allenatore. Se non l’avessi chiuso, alcuni dicevano che avrei dovuto riprendere l’aereo per tornare subito a Lisbona». Meno male che c’è Mou.
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