AS ROMA NEWS DERBY LAZIO DYBALA – Paulo Dybala per la Roma è come il velo di Maya rappresentato da Schopenhauer: se lo strappi viene fuori la conoscenza di un mondo imperfetto, per non dire inadeguato. Mourinho considerava il pupillo argentino un problema e una soluzione, De Rossi non può sottrarsi alla stessa verità, scrive il Corriere dello Sport.
Del resto i numeri nel calcio – nella vita – non mentono mai: nelle ultime tre partite, in cui Dybala ha potuto garantire appena 7 minuti più recupero a Lecce, la Roma ha segnato solo un gol. Provate a dire che è una casualità. O che sia una coincidenza un elemento strettamente connesso al precedente. Nelle quattro occasioni in cui De Rossi non ha potuto schierarlo dall’inizio, la squadra ha sempre giocato male: a Frosinone, dove ha vinto 3-0 ma all’intervallo poteva arrivare con il risultato invertito, a Brighton dove ha rimediato una sconfitta indolore e contro il Sassuolo, quando ha ottenuto un preziosissimo 1-0 che si è materializzato grazie a una serie di episodi favorevoli.
Poi ecco lo scherzo di Pasquetta, coinciso con il giorno dedicato ai pesci d’aprile, in cui la Roma è stata quasi presa a pallonate dal Lecce: 27 tiri, dei quali 14 tentati dentro all’area di rigore, non hanno provocato una sconfitta meritata solo per l’imperizia degli attaccanti di Gotti, anche se poi nella valutazione della partita conta pure il rigore non concesso a Zalewski. E magari pure l’occasione sprecata da Aouar.
Insomma, Dybala è statisticamente la linea di demarcazione tra una squadra normale e una da vertice. E’ una dipendenza che sarebbe tale per qualunque allenatore, a prescindere dai moduli e dagli stili o persino dal livello generale dell’organico. Per questo, guardando l’altro lato della medaglia, diventa il principale motivo di ottimismo per la Roma che si avvicina al derby.
De Rossi lo ha gestito appositamente per riaverlo al top nel sabato più delicato: «Era rischioso farlo giocare a Lecce, non lo avrei neanche messo dentro se il risultato fosse stato deciso in un senso o nell’altro. Si era allenato troppo poco». E così ieri Dybala ha ripreso a lavorare a Trigoria con il gruppo e nei prossimi tre giorni, sperando che tutto fili liscio, migliorerà la condizione atletica per giocare il più a lungo possibile.
Contro la Lazio tra l’altro non è ancora riuscito a determinare qualcosa di importante da quando è alla Roma. Anzi, il derby fino a questo momento gli ha portato sfortuna: ha saltato il primo per infortunio, mentre in due degli altri tre è stato costretto a chiedere il cambio alla fine del primo tempo. Il bilancio parla di due sconfitte e un pareggio. Il che è paradossale perché in carriera Dybala ha segnato addirittura 11 reti alla Lazio (2 con la maglia del Palermo e 9 con la Juventus). Si tratta dell’avversario che ha affrontato di più da quando è in Italia: sabato sarà la ventiquattresima volta, con 10 vittorie e 9 ko nei precedenti.
Naturalmente De Rossi si augura di poterlo utilizzare in tutte le partite principali di questo ciclo terribile, tra aprile e maggio: cinque giorni dopo il derby, la Roma va a San Siro per l’andata dei quarti di Europa League contro il Milan. E’ pleonastico sottolineare quanto sarebbe importante contare su Dybala, che in questo campionato ha saltato tutte e due le trasferte milanesi per problemi fisici. Secondo un piano teorico, Paulo salterebbe poi la sfida di campionato a Udine per tornare titolare nel ritorno di coppa contro il Milan.
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