A voler fare gli ottimisti per forza si può dire che, sì, poteva anche andare peggio, ma peggio di così onestamente era difficile: Porto per la Roma, Stella Rossa per il Sassuolo. No, a esser sinceri la famigerata urna di Nyon dalla quale sono spuntate le euroavversarie di mezz’estate non è stata per niente benevola con le nostre, alle quali toccherà scavalcare ostacoli medio-alti per acchiappare i rispettivi obiettivi, i gironi di Champions e quelli di Europa League.
Brutte bestie i playoff, soprattutto per noi, soprattutto quelli del trofeo principale. Le statistiche, sinistre ma già lo sapevamo, dicono che nelle ultime sei edizioni soltanto un’italiana ha superato lo spareggio, il Milan nel 2013, quando la sfangò col Psv Eindhoven: prima e dopo, una selva di legnate che ci hanno lasciato abbacchiati e più poveri. Due anni fa il Napoli con il Bilbao, l’anno scorso la Lazio col Bayer Leverkusen: eliminazioni non preventivate — non dagli eliminati, almeno — che hanno spedito sul banco degli imputati soprattutto i preparatori atletici, accusati d’aver toppato strategia di avvicinamento.
Poi ci sono i quattrini. La Roma ha infatti almeno 35 milioni di (ottimi) motivi per dare l’anima e disfarsi dei portoghesi nella doppia sfida che andrà in scena fra il 17 e il 23 di agosto, con andata all’Estádio do Dragão e ritorno all’Olimpico sei giorni dopo. Il mercato, e quindi l’esito della stagione prossima ventura, sarà insomma legato a doppio filo all’incrocio con la squadra di Nuno Espirito Santo, 16ª nel ranking Uefa, terza nell’ultima Primeira Liga ben staccata da Benfica e Sporting Lisbona. Rispetto ad alcune versioni del passato, tipo quella che nel 2004 vinse la Champions con Mou al comando, fa insomma un filo meno paura ma nel complesso resta un’avversaria complicata, per quanto assolutamente alla portata. I suoi giocatori più noti sono il portiere Iker Casillas e lo stopper olandese Martins Indi. Il Manchester City di Guardiola sarebbe stato ben peggio, ma è altrettanto vero che Ajax e Borussia Moenchengladbach sarebbero state accolte con maggior sollievo da Spalletti.
Il quale, ovviamente, non la mette giù dura: «Qualsiasi sorteggio fosse uscito lo avrei valutato come una partita fondamentale per la squadra e per il nostro ambiente — ha detto il tecnico a Roma Radio al ritorno dopo la tournée nordamericana —. Il Porto ha tradizione e valori importanti, ci farà trovare un ambiente caldo. Ma la stessa cosa sarà per loro quando verranno da noi». Interrogato sul medesimo argomento, il suo collega Nuno ha invece giocato a fare la parte del finto disinteressato: «Per adesso pensiamo alla gara di campionato contro il Rio Ave». Sarà, ma forse questa vale qualcosa di più.
Come Sassuolo-Stella Rossa, già nella storia del club emiliano, comunque vada a finire. «Sorteggio non fortunatissimo — ha ammesso l’amministratore delegato neroverde, Giovanni Carnevali —. Per noi è tutto una novità. Ci proveremo, vediamo cosa saremo in grado di fare». Andata a Reggio il 18, ritorno il 25 nel mitico Marakana di Belgrado, posto per uomini veri. L’Europa è così: quando ci sei, non puoi più nasconderti.
(Corriere della Sera – C. Passerini)
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