Rassegna stampa
Playoff? No, grazie. L’idea dei club: concludiamo il campionato, si può fare anche ripartendo il 2 maggio
NOTIZIE SERIE A – Le notizie si rincorrono: ultima la positività al Covid-19 di Daniele Rugani, che costringe la Juventus (e l’Inter ultima avversaria) alla quarantena. L’ipotesi di sospensione in caso di giocatore positivo era già stata presa in considerazione. Ora è realtà e va studiata una soluzione per tutti.
Non cambia molto, almeno per ora, lo scenario che i club si pongono davanti: la volontà condivisa quasi in maniera unanime è quella di portare a termine il campionato, scartando ipotesi di playoff e playout. L’obiettivo è provare a concludere la Serie A con le dodici giornate che mancano.
Desiderio che i club continuano a esprimere nelle varie assemblee video alle quali partecipano quotidianamente. Oggi si ripartirà dalle notizie della tarda serata di ieri: verranno mantenuti contatti a distanza costanti, compreso venerdì quando è in programma una vera e propria assemblea di Lega.
Il calendario dovrebbe ovviamente essere concentrato in poche settimane ma il tempo ci sarebbe, con la scadenza necessaria del 30 giugno imposta anche dalla scadenza dei contratti dei giocatori. Ipotesi che oltre a prevedere condizioni di nuovo sicure per la salute, presuppone il rinvio dell’Europeo.
La Lega di A ha già predisposto due differenti bozze di calendario: la prima, molto ottimistica già prima della notizia di Rugani, fa riprendere il campionato subito dopo venerdì 3 aprile, data che oggi il governo indica come possibile sospensione delle misure per il contenimento del virus. Si giocherebbe sabato 4 e domenica 5.
Ma anche se le condizioni di salute lo permettessero, la Juve avrebbe comunque poco tempo per allenarsi. L’Inter lo stesso.I club che hanno sospeso le sedute dovrebbero riattivarsi velocemente. Ipotesi difficile. La seconda si spinge oltre, ma è più realistica: sarebbe possibile concludere la stagione anche ripartendo il mese successivo, nel primo week end di maggio, sabato 2 e domenica 3.
La distribuzione delle partite sarebbe già pianificata: club e Lega seguiranno l’evolversi degli eventi, per poi presentare le proposte definitive al consiglio federale del 23 marzo. L’ipotesi playoff e playout resta la soluzione estrema: molte società hanno già espresso al presidente Figc Gravina, autore della proposta, le proprie perplessità. Servirebbero norme ad hoc, introdotte in via arbitraria a cui i club potrebbero appellarsi.
Playoff e playout coinvolgerebbero prime e ultime quattro: è evidente che le posizioni di Juventus e Lazio sarebbero differenti rispetto a quelle di Inter e Atalanta. Esattamente come quelle di Genoa e Lecce rispetto a Spal e Brescia. Altre ipotesi estreme: non assegnazione dello scudetto o, al contrario, la cristallizzazione dell’attuale classifica.
Il caso di positività di un giocatore di un club impegnato in Champions, impone una valutazione a livello europeo. Era già in programma per oggi una riunione in videoconferenze con i vertici delle quattro leghe più importanti, Premier, Liga, Bundesliga e Ligue1. Parteciperà anche il segretario generale della Uefa Giorgio Marchetti. Intrecciare le esigenze di leghe, campionati nazionali, coppe europee e Euro2020 è praticamente impossibile. Una corrente di pensiero comune spinge per modificare la tempistica dell’Europeo, magari rinviandolo di un anno.
(Gazzetta dello Sport)
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