Josè Mourinho

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MILAN MOURINHO – Domanda: quale squadra allena il tecnico che ha detto queste parole: «Meglio che non parlo di arbitri, altrimenti la prossima partita non posso andare in panchina»? Facile: José Mourinho due giorni fa, dopo la sconfitta interna della Roma contro il Milan, “agevolato” – secondo l’allenatore – dall’arbitraggio di Maresca, scrive La Gazzetta dello Sport.

Risposta esatta, eppure anche sbagliata. Perché i medesimi concetti lo Special One li aveva usati quando guidava Inter, Real Madrid, Chelsea e Manchester United, ovvero club che avevano storia e peso politico ben superiore.

Periodo interista: «Ho avuto sempre la sensazione che gli arbitri facessero errori a catena contro di noi, così allenavo la squadra a giocare in dieci». Periodo madridista: «Ho una lunga lista di errori arbitrali, ma se la faccio vedere non sarò sulla panchina la prossima partita».

Periodo londinese: «I miei giocatori non godono del rispetto che meritano, e per quello che dico probabilmente rischio di non sedermi in panchina nella finale di Coppa di Lega». Periodo United: «Non posso neanche criticare le scelte dell’arbitro, altrimenti non sarò in panchina». Insomma, la sensazione è che ci si trovi dinanzi a una comunicazione mirata che, infiammando la piazza, sposti l’attenzione dall’aspetto tecnico.

Una cosa è certa: in pochi avrebbero supposto che, dopo 11 giornate di campionato, la Roma avrebbe avuto meno punti della squadra di Fonseca. Eppure, solo prendendo in esame lo scorso anno, Rui Patricio pare meglio di Pau Lopez, Vina non vale Spinazzola e Dzeko è un profilo totalmente diverso da Abraham, senza contare che Zaniolo era stato sempre indisponibile.

Non basta. Sul mercato sono stati investiti quasi 90 milioni, 58 dei quali per Abraham (40) e Shomurodov (18). Naturalmente i numeri non spiegano tutto, ma che ci sia anche una questione relativa al gioco è innegabile. Pinto però, oltre a parlare di arbitri (vedi altrove), ha detto: «La Roma è stata al livello della Juve, del Napoli e magari anche del Milan. Io non voglio nascondere le debolezze o il lavoro che dobbiamo fare. Ogni giorno lavoriamo per migliorare e credo che lo faremo, perché Mourinho è arrivato da 3-4- mesi ed è un processo che richiede tempo».

Vero. In effetti, se la squadra ha il 7° attacco del campionato, Abraham ha segnato appena 2 gol in Serie A e Shomurodov zero, qualche considerazione andrà fatta. Tra l’altro, se l’inglese gode della fiducia di Mourinho (anche se col Milan l’ha sostituito), l’uzbeko nelle gerarchie sembra scivolato dietro a Felix, El Shaarawy e Perez.

Intendiamoci, tutto lecito, ma per una squadra che accusa mancanza di ricambi, mandare in tribuna Mayoral (capocannoniere del 2020-21 con 17 reti), Villar (nazionale Under 21) e Diawara (nazionale guineano con 124 presenze in Serie A) sembra un lusso. E negli scontri con le big il bilancio è di 1 punto su 12 disponibili (1 pari e 3 sconfitte). Certo, dal punto di vista del carattere la lievitazione della squadra rispetto alla scorsa stagione sembra evidente e il merito va a Mourinho, che ha saputo anche riportare la gente allo stadio.

Ma le 4 sconfitte in campionato e quella col Bodo in Conference sono figlie anche di altro. Ad esempio di un possesso palla spesso ceduto agli avversari per speculare sulle ripartenze, cosa che spiegherebbe le maggiori difficoltà quando occorre fare gioco contro difese chiuse. Detto questo, la Roma per ora è in linea con l’obiettivo della qualificazione Champions. Ma parlare solo di arbitri, difficilmente aiuterà a diventare Special.



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