Matteo Politano
NOTIZIE AS ROMA POLITANO – Il meccanico calciatore adesso ha invertito l’ordine dei fattori, probabilmente migliorando il prodotto finale. Matteo Politano è un calciatore perfettamente meccanico, ingranaggio indispensabile se è vero che rovistando nell’officina di Appiano ti accorgi che non c’è altro giocatore di movimento dell’Inter ad essere sceso in campo come lui in tutte le partite, 25 su 25. “Non me l’aspettavo, l’Inter mi sembrava un salto così grande…”. Alla Gazzetta dello Sport ha parlato anche della “sua” Roma. Lei ha avuto anche Di Francesco. Sorpreso dalle sua difficoltà? Roma è una piazza pesante, la pressione si fa sentire e non è facile da gestire. E poi ha perso 4-5 giocatori simbolo, ripartire con tanti giovani non è facile. Se le dico Stramaccioni? Senza di lui non sarei qui. Stavo pensando di smettere con il calcio, dopo un anno senza mai vedere il campo nei Giovanissimi Nazionali. A 16 anni pensavo di prendere un’altra strada. Poi è arrivato lui, dopo un mese ho iniziato a giocare e non ho più smesso. Lo porterò sempre nel cuore. Rifacciamo la storia al contrario. Se oggi Politano non fosse calciatore, sarebbe… Un meccanico, insieme con mio padre e mio fratello. Le auto mi sono sempre piaciute, quando capitava da bambino andavo in officina ad aiutare papà, montavo e smontavo tutto, adoravo quel lavoro. Dunque, mancato meccanico e calciatore poco social: perché? Sono riservato, timido. E’ più forte di me, non riesco a mettermi lì a fare un video e poi postarlo. So che altri lo fanno, ma non è cosa per me. Faccio davvero il meno possibile, ogni tanto piazzo qualcosa anche perché so che i tifosi sono curiosi. Ma quel mondo non lo amo tantissimo. A Empoli si è rivisto Nainggolan, dopo la punizione. Lei è un suo amico, che effetto le ha fatto? Radja è fortissimo, per l’Inter è fondamentale, sarà decisivo averlo al nostro fianco. E poi così in ritiro mi diverto di più. E’ vero che il suo idolo era Vucinic? No, è sempre stato Totti. Poi Vucinic mi piaceva tantissimo, alla Roma era fantastico. Anche se a livello personale ho sempre guardato a Robben come punto di riferimento.

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