NOTIZIE AS ROMA OLSEN – Cancelliamo dal vocabolario dei sinonimi questo termine: guardiano. Non è più attuale, fare il portiere in Serie A non ha proprio più nulla a che vedere con la staticità. Non è detto che tu sia sempre il titolare e non è detto che basti saper usare le mani. L’andamento dell’inizio di stagione è stato questo.
Usiamo allora i voti della Gazzetta per fare un parallelo tra chi ha cambiato il portiere dall’anno scorso a ora. E Robin Olsen, numero uno della Roma, è l’esempio che provoca più pruriti. I giallorossi nella scorsa annata si cullavano pensando al 6,37 di media del brasiliano.
Quattro parate a partita e l’85% dei tiri nello specchio che non entravano erano numeri da statistici che trasformati in emozioni diventavano applausi forti. Ora Olsen arranca, possiede una pagella da 6 e para «solo» il 71% dei tiri, poco più di 3 a partita (dati Opta). Le sensazioni non si possono infilare in un archivio, eppure se si materializzassero potrebbero avere gli occhi dell’insicurezza.
Juventus, Napoli e Roma sono le grandi che hanno deciso di cambiare portiere. Scendiamo allora di un gradino. La Sampdoria dell’anno passato aveva iniziato con Christian Puggioni in porta: media voto 5,98. Quest’anno c’è il giovane Emil Audero che finora viaggia a 6,18. Ed è proprio l’italo-indonesiano una della sorprese più belle di questo campionato. Marco Giampaolo è alla terza stagione con i blucerchiati e quindi il gruppo ha assimilato i suoi metodi e le sue concezioni di calcio. Fatto sta che l’anno scorso Puggioni parava il 79% dei tiri, quest’anno Audero l’88%.
(Gazzetta dello Sport)
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