AS ROMA NEWS PORTO RANIERI – La Roma butta via una vittoria che sembrava certa e meritata al Do Dragão, concedendo il solito gol su ripartenza e cadendo nel gioco nervoso del Porto, che ha trasformato la partita in una rissa quando non riusciva a creare occasioni. Il 1-1 finale lascia tanto amaro in bocca, non solo per il risultato, ma anche per un arbitraggio a dir poco discutibile del tedesco Tobias Stieler, protagonista di una gestione dei cartellini ai limiti del surreale, scrive Il Corriere della Sera.
L’errore fatale: Porto in gol alla prima vera occasione
Prima di parlare dell’arbitro, è giusto analizzare il gol del pareggio subito dalla Roma. In vantaggio 1-0 grazie alla rete di Çelik, i giallorossi gestiscono il match fino al 67’, quando su un calcio d’angolo a favore si fanno sorprendere in contropiede.
Il Porto, fino a quel momento inesistente in fase offensiva, trova il pari con Francisco Moura, il cui tiro viene deviato da Baldanzi, uno dei migliori in campo, che involontariamente spiazza Svilar. Sfortuna? Sicuramente, ma la gestione difensiva della Roma resta discutibile, con la squadra che ancora una volta paga a caro prezzo una transizione difensiva sbagliata.
Cristante espulso, cartellini a raffica: la direzione di Stieler fa discutere
Se il gol subito è frutto di una disattenzione, l’espulsione di Cristante al 73’ è un mix di ingenuità e arbitraggio discutibile. Il centrocampista, già ammonito, si fa sorprendere dal metro severissimo dell’arbitro, che non esita a sventolare il secondo giallo per un fallo evitabile.
Ma il festival dei cartellini è appena iniziato: alla fine saranno 11 ammonizioni (compresi i due gialli a Cristante), un numero spropositato per una partita in cui il Porto ha cercato più lo scontro fisico che il gioco. Incomprensibile, poi, la decisione di non espellere Varela, autore di un fallo durissimo su Dybala dopo appena 20 minuti. Un intervento che ha costretto l’argentino a lasciare il campo per un infortunio al ginocchio.
Ranieri furioso: “L’arbitro aspettava un’occasione per far vincere il Porto”
A fine gara, Ranieri non le manda a dire e punta il dito contro il designatore UEFA Roberto Rosetti, colpevole, secondo il tecnico giallorosso, di aver mandato un arbitro troppo casalingo a dirigere una sfida così delicata: “Chiedo a Rosetti, che è una persona integerrima: come fai a mandare un arbitro che in carriera ha 22 partite con 9 pareggi e tutte sconfitte per le squadre in trasferta? È stato un festival del cartellino giallo. A chi lo prometteva e a chi lo dava. Avevo detto ai ragazzi di non protestare mai, perché questo arbitro è così. Per me stava aspettando qualcosa dentro l’area di rigore per far vincere la partita al Porto”.
E sulla scelta di non far salutare l’arbitro a fine partita: “Ho detto ai ragazzi di andarsene via senza salutare l’arbitro perché non se lo meritava”.
Tutto si decide all’Olimpico, ma la Roma deve crescere
Nonostante il risultato, la qualificazione è ancora apertissima e si deciderà tra una settimana all’Olimpico. Tuttavia, la Roma dovrà evitare gli errori commessi al Do Dragão: non basta dominare per 70 minuti, servono concretezza sotto porta e maggiore attenzione nelle fasi chiave del match.
Ma, soprattutto, servirà una gestione arbitrale più equa, perché l’impressione è che anche questa volta la Roma non sia stata trattata alla pari del suo avversario.
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