(Il Tempo – A. Austini) I giorni dei numeri. La Roma ha pubblicato la relazione completa sul bilancio d’esercizio chiuso al 30 giugno 2017 – con un risultato economico consolidato negativo per 42.2 milioni – e quella sulla remunerazione di dirigenti e consiglieri. Un totale di 214 pagine da cui è possibile estrarre anche i minimi dettagli sul funzionamento della macchina societaria giallorossa. La trasparenza, resa obbligatoria dalla quotazione in Borsa, fa scoprire ad esempio a quanto ammontano i premi per i risultati sportivi della squadra nella stagione in corso: stanziati circa 14 milioni complessivi in caso di vittoria dello scudetto, frutto della somma dei bonus per i singoli giocatori. Lo stesso importo verrà pagato anche in caso di qualificazione diretta in Champions (quindi se si arriva primi o quarti non cambia nulla). Altri 12 milioni sarebbero invece quelli che Pallotta, col sorriso, pagherebbe se dovesse realizzarsi il sogno di alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie, mentre la più accessibile Coppa Italia farebbe spartire ai calciatori «appena» 2.9 milioni.
E i dirigenti? La Roma nei mesi scorsi ha liquidato il diesse Sabatini con 292mila euro lordi e il suo vice Massara con 296mila più un premio da 150mila per la qualificazione in Champions. Al nuovo direttore Monchi, nell’ambito di accordi presi anche col Siviglia a cui non ha pagato la clausola rescissoria, è stato garantito un bonus d’ingresso di 1.93 milioni lordi, mentre da questa stagione fino al 2021 guadagnerà ogni anno un milione più un massimo di 1.45 milioni di premi aggiuntivi. L’Ad Gandini percepisce 636mila euro lordi, il Dg Baldissoni arriva a un milione con i bonus. Quanto ai calciatori, detto delle plusvalenze da 95.1 milioni complessivi (la più alta realizzata cedendo Salah al Liverpool: 27.9 milioni), si possono scoprire le commissioni pagate ad agenti, da anni una sorta di «tassa» obbligatoria per poter fare mercato ad alti livelli. Prendiamo l’esempio di Gonalons: in scadenza di contratto col Lione, il suo cartellino è costato solo 5 milioni a fronte di una commissione di 3.2 milioni. Anche il ritorno di Pellegrini, riacquistato a 10 milioni dal Sassuolo, ha fruttato al procuratore (lo stesso di Defrel) 3.1 milioni. Poco meno di un milione al manager di Moreno, mentre Karsdorp è costato in 16 milioni, aspettando di capire quanti bonus matureranno sui 5 milioni totali pattuiti.
A «monte» del club c’è sempre il consorzio americano As Roma Spv Llc con sede nel Delawere, in cui entrano ed escono di continuo investitori coinvolti in progetti legati alla società giallorossa e non solo. La Roma per legge deve comunicare le quote possedute dai consiglieri non indipendenti del club: essendo entrato nel cda Paul Edgerley, socio di Pallotta anche nei Boston Celtics, ora si scopre che l’imprenditore americano, più di un anno fa, ha comprato 19 milioni di azioni della Spv Llc, che controlla il 100% di Neep, a sua volta detentrice del 79,044% delle quote di As Roma. La Spv Llc possiede in proprio il 3,125% delle azioni con diritto di voto del club e continua ovviamente ad essere guidata da Pallotta, che sempre attraverso il consorzio Usa ha investito negli ultimi due anni 74 milioni di dollari per la progettazione dello stadio (63.1 milioni di euro al cambio attuale). Per via della ridistribuzione interna, Pallotta ha diluito la sua quota di 11.8 milioni di azioni (ma senza incassare soldi) scendendo a 76.5 e Richard D’Amore, l’altro socio più forte della Spv Llc insieme a Michael Ruane il gruppo Starwood, ora è a 20.1 milioni di azioni.
Quanto alla violazione del Fair Play Finanziario Uefa, la Roma nella relazione conferma di non aver rispettato un solo parametro previsto per l’anno 2016/17, quello relativo alla perdita. Uno sforamento di pochi milioni, peraltro in parte compensato dal risultato ottenuto nelle due stagioni precedenti: rispetto a un deficit di -30 milioni complessivi consentito nel biennio, la Roma ha perso meno. La Uefa adotterò provvedimenti intorno ad aprile. «Non è oggi prevedibile quale decisione sarà presa» scrive la società, convinta di andare incontro al massimo a una piccola multa o un’ulteriore restrizione sul prossimo bilancio. Tra le note di merito, da segnalare i 648mila euro donati attraverso la fondazione Roma Cares per l’emergenza terremoti e il sostegno di enti ospedalieri. È sempre business, ma un po’ di cuore non guasta.
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