Una serata magica, una vittoria travolgente. La Roma baby stende l’Inter (4-0), si prende la Supercoppa, gli applausi dell’Olimpico e si coccola i suoi dieci italiani in campo contro i 7 stranieri nerazzurri. Un’altra perla. «Era importante andare in vantaggio – aveva dichiarato nell’intervallo, ai microfoni di SportItalia, Riccardo Marchizza, pochi minuti dopo aver trasformato il rigore dell’1-0 – in una partita equilibrata gli episodi fanno la differenza». Due episodi decisivi nel primo tempo: il riflesso prodigioso di Crisanto sul tiro ravvicinato di Pinamonti che poteva sbloccare la gara nel senso contrario dopo appena 7’, lo scatto di Keba a puntare Gravillon al 37’, sgambetto e calcio di rigore. Più una certezza che un episodio la trasformazione dello specialista Marchizza – con tutto che Di Gregorio l’angolo lo aveva intuito – e nel secondo tempo, con gli spazi più larghi, la Roma ha potuto far girare il pallone e maltrattare un’Inter che si era portata giù pure il fuoriquota belga Senna Miangue, uno che con De Boer ha giocato 4 volte in prima squadra, tutte e quattro a San Siro. E Alberto De Rossi – che sommando il successo di stasera ai tre scudetti, e a Coppa Italia e Supercoppa del 2012 è arrivato al sesto trofeo in Primavera, categoria in cui lavora dal 2003 – può lanciare una bella frecciata alla squadra avversaria: «Noi abbiamo fatto una prestazione di squadra, loro individuale: non puoi vincere contro l’Inter se non hai atteggiamento da grande».
GIOIA – «Questa squadra è molto matura, più della sua età – prosegue il tecnico in conferenza stampa – gli vedo fare cose non è usuale che facciano dei ragazzi così giovani. E questa maturità anticipata fa ben sperare per il futuro. Il pubblico ha caricato i miei ragazzi: qualche anno fa giocammo sempre all’Olimpico contro la Fiorentina e lo scenario finì per intimorirci, stavolta è andato tutto per il verso giusto. E a caricare i ragazzi ci ha pensato anche Spalletti, che è venuto a vederci, e ha fatto un piccolo discorso ai ragazzi negli spogliatoi prima della partita».
ULTIMO STEP – «Forse il risultato è un po’ bugiardo – ha commentato a SportItalia il capitano, Eros De Santis – loro sono una grande squadra, e ci hanno anche messo sotto in qualche occasione, ma noi siamo stati bravi a conquistare la vittoria. Ci mancava un ultimo step sul piano mentale e l’abbiamo fatto. Sul 2-0 ho iniziato a crederci, ma per scaramanzia non volevo dirlo neppure tra me e me…». E a fine gara, tutti a festeggiare sotto la tribuna con la maglia di Florenzi, uno che poche ore prima di infortunarsi aveva lanciato l’appello per far venire gente all’Olimpico a tifare per la squadra di cui è stato capitano pochi anni fa.
(Gazzetta dello Sport – F. Oddi)
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