Se la strategia del Napoli e della Roma nel rafforzamento delle rispettive squadre, prendendo in esame le ultime 5 stagioni, è stata diversa, con De Laurentiis più conservativo e Pallotta più pirotecnico, i 2 club si somigliano, almeno guardando l’identikit degli interpreti, nella composizione delle rose. Sicuramente quella a disposizione di Sarri, nonostante la cessione pesante di Higuain, è più completa, con quasi tutti i ruoli coperti da un paio di giocatori. Ma, nella struttura, è molto vicina a quella del collega Spalletti.

POCHI ITALIANI TITOLARI – Dalle liste presentate dai due tecnici all’Uefa, il partenopeo per la Champions e il giallorosso per l’Europa League, è evidente che le due società hanno privilegiato pure in quest’annata i giocatori stranieri (solo 2-3 italiani titolari). L’elenco del Napoli per la coppa è di 24 calciatori e non di 25, perché è riuscito a iscriverne appena 3 provenienti dal vivaio: il portiere di riserva Sepe, Lorenzo e Roberto Insigne. È rimasto fuori per assicurare il posto a chi viene dall’estero il neoacquisto Tonelli (fuori anche El Khaddouri). La Roma, pur non avendo più alcuna limitazione dal Financial Fair Play, ha dovuto sceglierne solo 22: fuori Lobont e l’infortunato Mario Rui, quest’ultimo pronto a prendere più avanti, per l’eventuale qualificazione ai sedicesimi del torneo, il posto di Seck. Anche i giallorossi hanno solo 3 giocatori cresciuti a Trigoria: Florenzi, De Rossi e Totti. E addirittura 2 (su 4 tesserabili) formati nel nostro campionato: El Shaarawy e Nainggolan. Spostandoci alla serie A, Sarri ha comunque più italiani di Spalletti: Sepe, Maggio, Tonelli, Giaccherini, Gabbiadini, i due Insigne e il brasiliano Jorginho che ha preso la nostra cittadinanza e ha debuttato in azzurro con Conte. A Trigoria, in prima squadra, ce ne sono la metà: i tre capitani fatti in casa più El Shaarawy. Anche i giovani che i tecnici schierano di solito da titolari sono pochi: Hysaj, 22 anni, è l’unico ad avere la certezza del posto. I coetanei Zielinski e Paredes hanno spesso spazio, inizialmente pure Emerson Palmieri. La loro presenza (e di altri) in panchina, abbassa l’età media: il Napoli è sceso a 26,3, la Roma a 26,6, con Diawara e Gerson, 19 anni, pischelli dei due gruppi.

ASSENZE PESANTI – Le rose sono sfiorite anche per i gravi incidenti che hanno penalizzato i due allenatori: Sarri ha appena perso Milik, cioè il centravanti titolare, per almeno 4-5 mesi. Spalletti sta combattendo l’emergenza in difesa dove si sono fermati, per lo stesso infortunio dell’attaccante del Napoli (lesione del crociato), Ruediger a inizio giugno e Mario Rui a fine luglio. E la pubalgia ha messo ko Vermaelen, assente dal 28 agosto (solo 3 gare giocate su 11).

(Il Messaggero – U. Trani)



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