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Rassegna stampa

Processo alla Roma (o a Mourinho?)

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA MOURINHO – Eccolo, il metodo-Mourinho. In tutto il suo splendore e le sue miserie, scrive Il Messaggero. Ora lo conosce anche Roma, e sulla sua carne viva. Fine della luna di miele, d’ora in poi non ci saranno molte scelte possibili, anzi solo due. Prendere, o lasciare. Come al Colosseo: pollice su, pollice verso.

L’uomo è questo, ama il corpo a corpo, sfidare e spaccare. Provocando, cerca socraticamente reazioni, per arrivare a una sintesi dopo aver messo in difficoltà la controparte. L’ha sempre fatto, è il suo metodo e il suo stile, ed è sempre accaduto che le anime belle si ribellassero alle sue brutte parole sui giocatori che non gli piacciono (“E ora avete visto perché“).  

Stare con José, condividerne le critiche a una rosa impreparata ai grandi traguardi, e stimolare la dirigenza a migliorarla; oppure giudicarlo un altro seccatore, un altro bollito, uno che si diverte a umiliare i giocatori e a svalutarli, uno che non sa che pesci prendere e allora manda tutto in vacca, tanto ha dietro il Newcastle (a proposito, continuano a girare voci di offerte da 20 milioni di sterline, tenere d’occhio la pista). Delle due, l’una.

Ma è ora di scegliere. A cominciare dai misteriosi Friedkin, ormai persino simpatici per l’ostinato fragoroso silenzio alla Greta Garbo: sono loro l’obiettivo dell’intemerata di Mourinho in Norvegia. Dove l’azzardo è stato rovinoso. Voleva risparmiare energie per il Napoli ma la squadra è venuta giù in blocco, riserve prima e titolari dopo, mal preparati a un viaggio vissuto come una punizione (Mancini dixit), e questo va in carico all’allenatore, primo responsabile in casi simili.

Sono accadute cose brutte: la più grave sconfitta della storia romanista considerata la caratura dell’avversario (e nessun club dell’Europa nobile aveva mai ingoiato 6 gol in Norvegia), la seconda orrenda imbarcata presa da Mourinho in pochi mesi (uno 0-3 a Zagabria col Tottenham in marzo ne indirizzò l’esonero), la quarta sconfitta su 13 in stagione, l’ufficialità della frattura con mezza squadra.

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Il suo battere sull’impalpabilità delle riserve voleva anche essere uno sprone alle riserve stesse, invece gli è tornato sui denti come un boomerang.

La terapia d’urto non ha funzionato, né con Mayoral né con Diawara, men che meno con Villar: se 4 mesi fa giocava nell’under 21 spagnola, è pur vero che il tenero Gonzalo fra 4 mesi compirà 24 anni, quindi facciamoci domande.

Meglio non farsele su Reynolds, inutile infierire su un altro misterioso yankee. E’ valido però l’argomento principale a detrimento di Mourinho, ovvero che gli stessi giocatori invisi a José pochi mesi fa erano in semifinale di Europa League, e a febbraio erano ancora terzi in A prima dell’epidemia di infortuni.

A questo, Mourinho risponderebbe con una chiamata alla coerenza da parte dei Friedkin. Se avete deciso che Fonseca non andava bene e avete scelto me, quindi di sterzare decisamente, allora permettetemi di compiere scelte, di costruire la squadra a mia immagine. Neppure tra i titolari ci sono molti giocatori ideali per lo Special.

Manca gente fisica alla Anguissa, sfumato perché si doveva prima cedere un centrocampista, e non accadde: immaginarsi la gioia di Mourinho, che reclamava pure difensori. Ormai non c’è più molto margine, si cammina tutti sul filo. Le situazioni estreme che piacciono a Mourinho. Prendere, o lasciare.

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FOTO: Credits by Shutterstock.com

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