ULTIME NOTIZIE CALCIO PROFESSIONISTI NO VAX – È l’altro fronte. Quello del green o del super green pass. Nelle ore in cui si prova a calibrare un nuovo equilibrio fra calcio e autorità sanitarie locali, resta un dubbio sulla possibilità che i calciatori no vax – in serie A pochi, pochissimi, erano 25, ma ora potrebbero anche rimanere una decina – possano continuare a svolgere la loro attività, scrive La Gazzetta dello Sport.
Il caso di Wojciech Szczesny, vaccinato senza che siano trascorsi i necessari 15 giorni dalla prima dose, ha esplicitato un vero e proprio groviglio di dilemmi sulle interpretazioni delle norme. Partiamo da una certezza. I calciatori di serie A, B e C, come i cestisti (ma non i pallavolisti) di A, sono degli sportivi professionisti. E non rientrano in una delle categorie per le quali c’è l’obbligo vaccinale (personale sanitario e della scuola, forze dell’ordine) o altro tipo di prescrizioni.
Quindi, in quanto lavoratori, non rientrano nella sfera delle norme entrate in vigore lunedì, che prevedono super green pass per palestre, piscine, sport di squadra e di contatto. Norme che valgono per tutti gli altri, almeno 7-8 milioni di tesserati. Quindi, un professionista non vaccinato, sempre con i tamponi da effettuare entro 72 (molecolare) o 48 (antigenico) ore prima dell’evento, può giocare. Su questo non c’è dubbio. E può frequentare la palestra dello stadio dove ci si riscalda o lo spogliatoio dove ci si cambia?
La risposta è affermativa anche se più complicata. Palestre e spogliatoi sono due luoghi dove c’è l’obbligo di super green pass (quindi o sei vaccinato o sei guarito dal Covid negli ultimi 120 giorni). Ma questi due ambienti sono da considerare nell’area della prestazione lavorativa, e quindi accessibili con il semplice green pass base.
Decisamente da scartare è invece l’ipotesi che si possa trovare un varco, e d’altronde a quel punto dovrebbe valere per tutti coloro che lavorano, per quanto riguarda la possibilità di dormire in un albergo, mangiare in un ristorante, salire su un treno o su un aereo. Insomma, quasi un divieto per i no vax almeno per le partite in trasferta.
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