NOTIZIE AS ROMA RANIERI – La santificazione ancora non è arrivata, ma la strada sembra essere quella giusta. D’altronde, è noto come non ci sia niente di più mobile dell’umore del tifo e così, dopo che otto anni fa era andato via dalla Roma quasi nel dileggio generale, a Claudio Ranieri è bastato il successo contro l’Empoli per riconquistare tutto il popolo giallorosso.
D’altronde, non è un caso che dopo la partita vinta con l’Empoli due giorni fa l’allenatore abbia detto: “La cosa migliore del match è stato il risultato. Noi il gol primo o poi lo facciamo, ma non possiamo prenderne così tanti, altrimenti sono guai”. I numeri, infatti, raccontano che finora la squadra giallorossa ha subito 56 gol in 37 partite. Obiettivamente, una enormità. Detto che gli allenamenti saranno meno duri per evitare infortuni, il mantra è quello che Ranieri ha esplicitato due giorni fa: blindare la difesa, abbassando il baricentro della squadra. A questo si aggiunge il desiderio che i terzini siano assai più bloccati.
Non devono salire entrambi per appoggiare la manovra, ma occorre che – a seconda di quale sia il lato debole – uno resti a copertura. Un altro concetto, poi, è stato espresso con chiarezza: non è più indispensabile che la manovra parta dal basso col palleggio, perché ci si espone al rischio di perdere palla e lasciare in ambasce la retroguardia.
Anche per questo il portiere giocherà meno la palla coi piedi. Ciò non toglie che si vedrà ancora il giro palla (contro l’Empoli nel primo tempo il possesso è stato del 69%), ma molto più basso e a ritmi più lenti, proprio per ridare sicurezza alla squadra. Cresceranno i lanci lunghi verso le punte. Come si vede, non un vangelo di un nuovo calcio, ma solo la ragionevolezza di un allenatore esperto. I profeti immaginifici e gli strateghi pieni di certezze, al momento, cambino canale. La Roma ha bisogno di punti. Il resto arriverà. Forse.
(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)
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