In una delle giornate più calde per la giunta Raggi, proseguono le trattative sullo Stadio della Roma. Ieri si è tenuto un nuovo incontro in Comune tra i protagonisti della vicenda (assente illustre Paolo Berdini) che ha avuto come tema centrale la questione delle tempistiche e la rivisitazione delle cubature. Mentre Daniele Frongia smentisce la notizia pubblicata da Repubblica di un patto siglato col costruttore Parnasi, i 5Stelle romani sembrano mettere a punto una strategia che li porti proprio in quella direzione. E in serata Alessandro Di Battista rilancia: «Quando il Movimento dice che una cosa si fa, si fa. Ma non posso tollerare che il progetto stadio sia una minima parte di un progetto di un enorme quartiere. Sono sicuro che si metteranno d’accordo e troveranno una soluzione». E da Dibba anche un assist alla Lazio: «Per me, e lo dico da cittadino, dovrebbe sistemarsi al Flaminio ».
La trattativa Roma-Comune si gioca su un possibile taglio del 20-28% rispetto al totale iniziale delle cubature (quasi un milione di metri cubi), per chiudere intorno ai 700 mila metri cubi. La soluzione che osteggiava Berdini ma che vedrebbe d’accordo la giunta. Paolo Ferrara, capogruppo M5s in Campidoglio, ha ammesso ieri che i tempi per adeguare il progetto dello stadio ai cambiamenti richiesti ci sarebbero ancora, magari accordandosi con la Regione prima della conferenza dei servizi del 3 marzo.
La tabella di marcia di Raggi per le prossime 4 settimane ha ritmi serratissimi: la Roma e il gruppo Parnasi devono cambiare il progetto e presentarlo a tutti gli enti chiamati a dare giudizio positivo; superato il passaggio, la variante urbanistica sulle cubature va approvata prima in giunta e poi in consiglio comunale. Ma nessuno sa se, tagliando alcune opere pubbliche previste in funzione della riduzione dei ricavi, permanga la dichiarazione d’interesse pubblico riconosciuto nella delibera comunale. Per questo ieri David Ginsberg, uomo chiave per la Roma nella trattativa sullo stadio, è ripartito per gli Usa di umore pessimo. La giunta deve fare in 4 settimane quello che non ha fatto dal settembre, quando la conferenza dei servizi fu aperta. Intanto la prossima riunione tra il club e il Comune è già fissata per lunedì prossimo.
(La Repubblica – D. Autieri/M. Pinci)
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