(Gazzetta dello Sport – E. Bergonzini) Quattro campionati vinti in fila, in un calcio in crescita. Il Qarabag non va sottovalutato. Basti pensare che nel girone C delle qualificazioni mondiali, l’Azerbaigian è terzo, dietro solo alla Germania e all’Irlanda del Nord. Alle sue spalle nazionali con buona tradizione come Repubblica Ceca e Norvegia. Ad allenare l’Azerbaigian c’è Robert Prosinecki, ex centrocampista di Real Madrid e Barcellona. In carriera ha vinto tutto, anche una Coppa dei Campioni con la Stella Rossa (1990-91). Ora regala emozioni a una nazione che nel calcio non ha mai sorriso.
L’ANALISI – Il suo Azerbaigian si basa proprio sul Qarabag. «I miracoli nel calcio esistono. La Roma vincerà, ma deve stare attenta–racconta Prosinecki –. Anche noi ne stiamo facendo di miracoli. Sarà quasi impossibile, perché il Qarabag non è abituato a gare di questo tipo: in campionato domina da anni e non spesso va in difficoltà. Qui non si investe molto sul calcio, solo il Qarabag lo fa, ma non ha avversari del suo livello». Su tutti mette in guardia da Pedro Henrique e Richard Almeida. Brasiliani, ma il secondo è naturalizzato azero proprio su pressione di Prosinecki: «Lo stimo particolarmente. È molto intelligente, bravo nel possesso palla. È il cervello del Qarabag e della nazionale».
Gli azeri potrebbero approfittare di un calo di concentrazione della Roma: «I giocatori del Qarabag sono molto ambiziosi. Difficile ci sia veramente partita, ma i giallorossi devono dimostrare subito di essere più forti. Il Qarabag sarebbe già soddisfatto di segnare un gol, figuriamoci di strappare un punto. Mi aspetto una goleada della Roma, ma a patto che prenda la partita sul serio». Prosinecki sarà però soddisfatto, comunque vada: «Sarà una bella esperienza per i miei giocatori. E poi se la Roma dovesse vincere, sarei contento peril mio amico Monchi. Abbiamo giocato insieme a Siviglia. Stasera (ieri, ndc) andiamo a cena insieme e ci vediamo la Champions». Brindando ai successi a cui entrambi aspirano.
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