Tifosi della Roma a Trigoria

ULTIME NOTIZIE AS ROMA MANCHESTER UNITED – In fondo, se questa partita galleggia nell’incertezza, è per via dell’antico adagio del calabrone. Si dice che, secondo le leggi della fisica, questo insetto non potrebbe volare, invece vi riesce senza problemi. Detto che in realtà il calabrone supera il problema della mole grazie alla velocità del suo battito d’ali, la sfida tra Manchester United e Roma, per fortuna, non segue la logica più stringente, scrive La Gazzetta dello Sport.

I Red Devils sono secondi in classifica nel campionato di maggiore qualità al mondo: come possono avere problemi contro la settima in classifica di una Serie A decaduta? Invece bastava guardare le espressioni di Solskjaer e Shaw, in conferenza, per capire che numeri e cifre stasera non conteranno nulla.

A rendersene conto meglio di tutti, d’altronde, sono stati i circa duemila tifosi giallorossi che ieri hanno invaso Trigoria per incitare la squadra in partenza per l’Inghilterra, riscuotendo l’applauso di capitan Pellegrini & sodali. Vero, tra assembramenti e mascherine (mancanti), le norme anti-Covid sono state violate da parecchi, ma è possibile che ad Old Trafford anche le regole della logica calcistica, nella semifinale d’andata di stasera, vengano scardinate nel nome di un sogno che i tifosi hanno saputo interpretare al meglio, come nei giorni più belli.

D’altronde lo stesso Milan ha insegnato che lo United non sembra più la corazzata dei tempi di Ferguson. E a regalare questa informazione a Paulo Fonseca sarà stata certamente una coppia di eccellenti ex che il Manchester lo conoscono assai bene: Smalling e Mkhkitaryan.

Nel 2017, tra l’altro, proprio loro hanno dato un contributo decisivo alla vittoria della Europa League degli inglesi. Nella finale contro l’Ajax, infatti, il 2-0 conclusivo fu santificato proprio da una rete dell’attaccante armeno su assist del difensore inglese. È possibile aspettarsi il bis? «La spinta dei tifosi può aiutare i giocatori – spiega Fonseca –. La Roma lotterà per loro e per la città, perché tutti capiscono l’importanza di questa partita».

Per tale ragione, lo sfiorire della sua esperienza sulla panchina giallorossa, a meno di ribaltoni, al momento non sembra provocargli dolore, anche se l’andamento del campionato lo ha sorpreso. «Avere tanti infortuni è stata una esperienza nuova e difficile. Sono arrivati nei momenti cruciali di un torneo competitivo come la Serie A. Eravamo tra le prime quattro fino agli ultimi infortuni di marzo, così abbiamo mollato. Perciò questo trofeo per noi è molto importante».

Per passare il turno, il portoghese giura di non voler puntare ancora sul gioco di rimessa. «Non mi piace aspettare il contropiede. A volte può capitare, come contro l’Ajax, ma non è il mio stile. Certo, il Manchester ha tanti giocatori d’attacco forti come Cavani o Rashford, però non possiamo solo difenderci. Abbiamo preparato bene la partita e posso dire che abbiamo le nostre ambizioni, anche perché mi sono confrontato proprio con Smalling e Mkhitaryan».

Scelta giusta. Il difensore porta in dote 9 anni, 9 trofei e 323 partite con la maglia dello United. «Speravo comunque di poterlo incontrare – ammette –. Ovviamente sarà difficile superare il turno, ma vincere l’Europa League cambierebbe le nostre prospettive». La domanda è: Chris avrà smaltito la ruggine? «Ho saltato molte partite quest’anno ed è una cosa inusuale per me. Ora sono pronto, penso di avere la forma giusta e vorrei dare un motivo per essere orgogliosi. Sappiamo che sono anni che la Roma non vince».

Lo sa bene anche Mkhitaryan, che nello United ha giocato solo un anno e mezzo, facendo però in tempo a disputare 63 partite e ad alzare 3 trofei. «Alcuni giocano a Manchester da anni ma non hanno vinto nulla – dice l’attaccante a “The Athletic” – ma ho sempre rapporti con Pogba, de Gea, Mata, Rashford e Bailly: ci inviamo spesso messaggi, perché c’è sempre un motivo per congratularsi a vicenda».

Stavolta, però, è una notte da “mors tua, vita mea”, ed è per questo che l’armeno ci tiene ad esplicitare il proprio legame con Roma. «Sono innamorato di questa città e mi trovo molto bene con questo tipo di calcio». Sembra l’antipasto al rinnovo che il club attende, ma c’è un tempo per tutto. Oggi sarà una notte solo per diavoli e lupi. I calabroni, stavolta, sono pregati di restare fuori.



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