Eusebio Di Francesco

(La Repubblica – F. Bocca) Calma piatta, anche un po’ infida e scivolosa. Se tutto fosse andato come si temeva, oggi nessuno sarebbe stato così tranquillo, Di Francesco sarebbe ben più arrabbiato per il fatto di perdere giocatori uno dietro l’altro, sarebbe preoccupato per la Champions agli sgoccioli, nuvoloni neri magari si addenserebbero su di lui, si sentirebbe rimproverare che tanto finisce sempre come al solito, Nainggolan forse rimpiangerebbe di non aver ceduto alle lusinghe di Conte. E soprattutto il Roma-Chelsea di stasera sarebbe la più scontata delle ultime spiagge. E invece no. E invece, incredibilmente, la Roma può contare su due risultati su tre. Se perdesse potrebbe ancora giocarsela a Madrid con l’Atletico, se pareggiasse avrebbe fatto un bel passo avanti, e se addirittura vincesse potrebbe quasi far festa.

C’è però sempre il rischio che l’eccesso di relax e di garanzie di risultato rammollisca la squadra. Soprattutto dopo quel che Antonio Conte ha passato a Londra – do you remember Dzeko? – e sia dunque ferocemente intenzionato a sgambettare chiunque gli capiti a tiro, vedi già l’Atletico mandato ko con i gol di Morata e Batshuayi.Per un caso o forse no la partita di Stamford Bridge ha succhiato tutte le forze e tutti i gol di Dzeko, l’attaccante su cui si punta tutto: 1150’ in campo per 10 gol. Dopo la straordinaria doppietta londinese è rimasto all’asciutto e i gol della Roma sono precipitati. Un po’ perché ha colto dei pali, un po’ perché la scena se l’è presa tutta Kolarov, un po’ perché chi gli ha fatto da spalla non sempre è stato all’altezza. E infatti Di Francesco potrebbe mettere un centrocampista in più a scapito di un esterno alto: forse lo stesso Nainggolan chiamato anche lui a rimpolpare il magro gioco offensivo e soprattutto i gol. Il belga non è granché entusiasta del filotto di 1-0 post Chelsea: «Prima o poi rischi di pagarlo, le partite bisogna chiuderle».

E in Champions la difesa giallorossa (torna Manolas) non è da record. Nonostante l’epidemia di muscoli e legamenti saltati su cui ci sarà prima o poi anche una resa dei conti – «Non credo alla casualità» ha detto Di Francesco – la Roma riuscirà comunque a mettere in campo una bella formazione, col solito Gonalons in formato Champions. Anche se resta il mistero Schick, disperso nella nebbia, e con cui adesso si va prudentissimi. Pure il Chelsea dopo il 3-3 con la Roma ha infilato tre vittorie, e anche Conte ha dovuto far fronte a parecchi infortuni: Drinkwater, Kanté, Moses. Solo in parte recuperati. Per Conte è una settimana delicatissima: oggi la Roma, domenica il Manchester United in Premier. Da affrontare ovviamente nella più classica “una partita alla volta”. In questo momento tifosi e tabloid ce l’hanno molto con Morata, che in un’intervista ha confessato il suo disagio di vivere a Londra, un po’ gli stessi problemi di Conte lo scorso anno. L’ex juventino ha detto di essersi lamentato solo del traffico: «No, no, no: I like London». Se vuol provare col traffico romano…



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