Seydou Doumbia

Quattro giorni per quattro operazioni e 22 milioni: non sarà la manovra a co­da di gatto maculato che Walter Sabatini sognava di fare ad ini­zio estate (saltata per l’infortu­nio di Rüdiger), ma sarebbe comunque ossigeno per le casse della Roma. Quattro giorni, da oggi al 30 giugno (mercoledì nella Capitale è festa ma nel resto d’Italia no) per chiudere quattro cessioni e portare a casa un tesoretto prezioso per bilan­cio e mercato in entrata, che en­trerà nel vivo (ufficialmente al­meno) dal primo luglio.

TUTTI ATTACCANTI – I nomi dei partenti sono noti: Doumbia, Sanabria, Iago Falque e Ljajic, quattro punte che, per motivi diversi, non fanno più parte del progetto tecnico della Roma. Doumbia non ne ha mai fatto parte, per costo e rendimento è probabilmente il peggiore ac­quisto dell’era americana (14,4 milioni più bonus al Cska Mosca nel gennaio 2015, 3 all’anno a lui) e dopo un anno diviso tra la sua ex squadra e il Newcastle si sta convincendo a firmare per il Basilea. In prestito, ovviamen­te, ma gli svizzeri sono pronti a dare 2 milioni alla Roma (con diritto di riscatto fissato a 8) e a pagargli l’ingaggio. Per intero, bonus compresi. Se si firmerà, a Trigoria stapperanno lo spu­mante.

DOPPIA TRATTATIVA – Diverso il discorso per Ljajic e Iago: Saba­tini conta di incassare 8 milioni, 7 dalla cessione a titolo definiti­vo del serbo, uno dal prestito oneroso dello spagnolo arrivato un anno fa dal Genoa, ma quan­do e se si chiuderà il doppio af­fare col Torino non ci saranno brindisi. Il direttore sportivo è legato ad entrambi, avrebbe vo­luto che Ljajic si imponesse nel­la Roma e ha sempre apprezza­to atteggiamenti e comporta­menti di Iago Falque. Entrambi però non rientrano nei piani tattici di Spalletti e quindi tanti saluti, possibilmente entro gio­vedì per mettere a posto il bilan­cio. Le società sono d’accordo, gli agenti dei calciatori sono al lavoro per cercare di sistemare tutti i dettagli.

RIMPIANTO – Sempre entro il 30 giugno la Roma spera di chiu­dere anche un altro colpo in uscita (definizione di Spalletti di qualche anno fa in merito al­la cessione di Aquilani al Liver­pool), e cioè la vendita di Sana­bria. Il paraguayano piace al Tottenham che ha offerto 9 mi­lioni, ma Sabatini, che è inna­morato del giocatore e avrebbe voluto trattenerlo, ne chiede al­ meno 3 in più. Per questo spera che gli Spurs alzino l’offerta o che si faccia avanti qualche club di Liga, destinazione gradita al ragazzo cresciuto nelle giovani­ li del Barcellona. Tornato dal prestito secco allo Sporting Gijon, Sanabria a 20 anni ha il futuro della sua e Sabatini lo sa bene, ma il tempo stringe e le casse, dopo i 32 milioni incassa­ti dall’addio di Pjanic, hanno bi­sogno (ancora) di un po’ di cash.

(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)



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