Ridimensionato Gerson. Non dai tifosi, non dalla stampa. Da Luciano Spalletti in persona. Nemmeno contro l’Astra ha giocato dall’inizio. E’ entrato negli ultimi venti minuti, a partita già ampiamente decisa, come un Primavera che annusa l’erba dei campioni per la prima volta. Spalletti ha spiegato chiaramente perché: non è pronto.

REGRESSO – Anzi, è andato molto oltre con le considerazioni. Da allenatore, ritiene che Gerson abbia cominciato un percorso virtuoso. E che poi si abbia interrotto la marcia per motivi ignoti. Si sapeva che fosse indietro sul piano tattico, forse anche fisico, rispetto ai requisiti minimi richiesti a un calciatore della Roma. Altrimenti avrebbe già debuttato in Serie A, oltre che nelle coppe. Ma che stesse peggiorando rispetto alle scorse settimane, nel lavoro a Trigoria, non era francamente immaginabile.

INVESTIMENTO – I dirigenti hanno ascoltato le frasi di Spalletti senza intervenire. Ma di sicuro non sono contenti che Gerson venga liquidato come un giovanotto di belle speranze, tutto da scoprire e da forgiare. Perché la Roma ha speso 16,6 milioni per strapparlo al Fluminense e soprattutto al Barcellona, sicura di avere tra le mani un prospetto di fuoriclasse, «il miglior centrocampista Under 20 del mondo» secondo il direttore generale Baldissoni, un progetto di Pogba per qualità e movenze. E’ chiaro che finora il raccolto sia al di sotto delle aspettative. A quelle cifre, tanto per intendersi, la Roma aveva acquistato un centrocampista come Strootman.

INTENZIONI – Galleggiando a metà tra la figura di un trequartista brasiliano e di una mezz’ala con caratteristiche offensive, Gerson finora non è stato né l’uno né l’altra. E secondo Spalletti non può entrare nelle rotazioni, almeno per il momento e almeno nelle situazioni importanti, perché «ci vorrà ancora un po’ di tempo». Già ma Gerson, comprato dalla Roma nell’autunno 2015, ha già perso sei mesi rifiutando di trasferirsi in prestito al Frosinone e preferendo – su consiglio dell’onnipresente padre Marcao – rientrare al Fluminense dove non ha quasi mai giocato. Chissà se a gennaio accetterà di lasciare la Roma per conoscere il campionato italiano attraverso un approccio più graduale: come fece Paredes, ad esempio, passato per sei mesi al Chievo e poi per un’intera stagione all’Empoli prima di diventare un calciatore maturo.

POSSIBILITA’ – L’idea della Roma è proprio questa. Sei mesi in prestito in un club che gli garantisca continuità di minuti: in corsa Empoli e Crotone, due società amiche a cui il talento di una stella annunciata potrebbe far comodo per recuperare posizioni nella lotta-salvezza. Ma che la famiglia Gerson sia disponibile, è tutto da vedere.

RÜDIGER – Intanto si torna a parlare di trattative per Antonio Rüdiger, ormai vicino al ritorno in squadra dopo l’infortunio al ginocchio. Oltre al Chelsea, che già aveva presentato un’offerta da 28 milioni in estate, a Trigoria è pronto ad affacciarsi il Psg. Nella ricerca del solito equilibrio finanziario, la Roma non può escludere una cessione nel mercato di gennaio. E Rüdiger in questo momento potrebbe rappresentare l’operazione più conveniente.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



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