AS ROMA NEWS MOURINHO – Non ruberà l’occhio a livello di qualità di gioco ma se parliamo di carattere questa Roma ha poco da invidiare a chiunque. Domenica, contro la Salernitana, l’ennesima conferma. Sotto di un gol nel primo tempo, Mourinho ha ribaltato la partita negli ultimi 10 minuti, scrive Il Messaggero.
Una volta può essere un caso, due pure. Ma se le reti in campionato nell’ultimo quarto d’ora di gioco sono 14 (quasi il 27% del totale) e tra Conference League più Coppa Italia il totale sale a 20, c’è qualcosa nel dna della squadra che è mutato. La Roma non si arrende più, non lascia andare mai una partita e il saldo a livello di punti in campionato non può che giovarsene.
Sommando il gol-vittoria di El Shaarawy al 91′ contro il Sassuolo, quello al 78′ di Pellegrini contro il Cagliari, la doppietta risolutiva di Felix al Genoa tra l’82’e il 94′, il pareggio a Reggio Emilia di Cristante al 94′, quello di Bove contro il Verona all’84’, il rigore decisivo di Abraham a La Spezia al 99′, quello del pari di Pellegrini ad Udine al 94′ sino ad arrivare all’uno-due di Perez e Smalling contro la Salernitana, in serie A nell’ultimo frame di gioco la Roma ha conquistato la bellezza di 13 punti in più. Un’enormità, quasi il 25% di quelli attuali in classifica (53).
Numeri che certificano una squadra che non molla mai, bene o male come il suo allenatore, ma anche una panchina che piano-piano inizia a lasciare il segno. Col l’acuto di Perez domenica, il totale delle reti in campionato arrivate da calciatori subentrati in campo sono 9. E con ben 7 elementi diversi. Un altro segnale di come Mou abbia impresso la convinzione nella rosa che tutti possono essere importanti, basta saper sfruttare il treno che passa.
Magari José non avrà (ancora) regalato una manovra entusiasmante (anche se poi il gol contro la Sampdoria è materia da stropicciarsi gli occhi) ma è riuscito a far capire alla rosa che si gioca sino al 90′ (e oltre: 6 le reti in stagione nel recupero del secondo tempo). Il primo segnale c’era stato già al debutto dello Special in panchina.
Sì proprio nella prima gara ufficiale in Turchia contro il Trabzonspor quando il gol risolutivo di Shomurodov era arrivato a 9 minuti dal termine del match. Il primo di una lunga serie che ha visto, tra gli altri, regalare al tecnico portoghese la vittoria personale numero 1000 in carriera e al giovane Felix un paio di scarpe firmate Balenciaga, la cui consegna ha fatto il giro del web. Un’inversione di tendenza confermata dalle statistiche del biennio precedente.
Nel primo anno di Fonseca la Roma nell’ultimo quarto d’ora in serie A aveva segnato soltanto 9 volte migliorando lo score nella stagione successiva, quella dello scorso anno, toccando quota 12. Ora, con 6 gare ancora da disputare, José è già a +2. Il primato in squadra, in questa speciale prerogativa di segnare nell’ultimo quarto d’ora di partita, spetta al cannoniere principe, Abraham (5).
Tuttavia è curioso vedere come El Shaarawy tre delle sei marcature stagionali le abbia segnate proprio quando la partita volge al tramonto. Così facendo anche le abitudini di chi frequenta lo stadio, soprattutto in Tribuna, stanno cambiando. Guai ad alzarsi e lasciare l’impianto quella decina di minuti prima «per evitare il traffico». Si rischia di perdersi il clou, l’emozione, l’urlo che soltanto un gol segnato in rimonta o in extremis sa regalare. Il messaggio di Mourinho e soci è chiaro: rimettevi seduti e comodi perché la Roma non finisce mai.
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