(Corriere della Sera – G. Piacentini) Per «colpa» della nazionale belga, da un po’ di tempo Radja Nainggolan non era abituato a trascorrere la sosta del campionato a lavorare a Trigoria. Stavolta, invece, la mancata convocazione da parte del c.t. Martinez lo ha «regalato» a Eusebio Di Francesco. Se da una parte il Ninja ha faticato parecchio a smaltire la delusione per la mancata chiamata – in un primo momento aveva pensato di dare l’addio al Belgio, ma poi un colloquio con il d.s. Monchi lo ha fatto tornare sui suoi passi – dall’altra ha approfittato dell’occasione, non solo per concedersi una mini-vacanza ad Eurodisney con la famiglia ma, soprattutto, per affinare il feeling con il tecnico giallorosso e con il suo sistema di gioco.
Non è un mistero, infatti, che proprio la posizione in campo di Nainggolan sia uno degli argomenti più dibattuti in questo inizio di stagione: contro Atalanta e Inter ha corso tanto e lavorato per gli altri, soprattutto in fase di copertura e in aiuto ai terzini.
In discussione, quindi, non c’è la sua capacità di fare l’intermedio nel 4-3-3, ruolo che ha ricoperto per gran parte della sua carriera, ma l’opportunità di non vederlo più da trequartista, nel ruolo che gli aveva cucito addosso Spalletti.
In quella posizione Radja ha disputato la stagione più prolifica della sua carriera, chiusa con 14 reti, di cui due negli ottavi di finale di Coppa Italia contro la Sampdoria, che incontrerà sabato. Ora insegue il suo primo centro stagionale, e chissà che non possa arrivare contro una squadra che è nel suo destino, visto che proprio contro i blucerchiati (sempre in Coppa Italia) fece il suo esordio in giallorosso il 9 gennaio 2014, due giorni dopo che la Roma lo prese dal Cagliari.
Da quel momento in poi Nainggolan ha scalato posizioni nella considerazione di tutti, fino ad essere, dopo il rinnovo annunciato insieme a James Pallotta nel corso dell’ultima tournée americana, il calciatore più pagato (4.5 milioni netti più bonus fino al 2021) e quindi reputato più importante della rosa. Ha già indossato, e potrebbe farlo anche a Marassi se Gonalons dovesse giocare al posto di De Rossi, la fascia da capitano: un premio per la sua fedeltà – ha rifiutato la corte di molti top club europei, compresi il Chelsea e il Manchester United – e al suo impegno, che non è mai venuto meno.
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