La poltrona di Paolo Berdini in Campidoglio è sempre più tremolante. Dopo la pubblicazione dell’ultimo stralcio dell’audio del colloquio con La Stampa, in cui l’assessore dice al cronista «utilizzami come un anonimo che ti ha detto: questi erano amanti», anche i vertici pentastellati si schierano a fianco della sindaca e chiedono la testa del professore.
Luigi Di Maio fa capire che la decisione potrebbe arrivare oggi: «Ho un giudizio personale su Berdini molto chiaro. La sindaca prenderà una decisione presto». E la scelta della Raggi è facilmente prevedibile. Alla sindaca non sono andate giù quelle frasi in cui l’assessore la giudicava «impreparata strutturalmente” e la criticava per essersi “messa in mezzo a una corte dei miracoli». Ma soprattutto non ha digerito gli accenni alla sua vita personale.
E una volta allontanato l’assessore, fermamente contrario al progetto dello stadio della Roma, le procedure per la realizzazione dell’opera dovrebbero sbloccarsi. Il M5s sembra intenzionato a chiedere un taglio ‘leggero’ delle cubature previste dal progetto iniziale e la sindaca ha assicurato che entro il 3 marzo si troverà un accordo “nel rispetto delle regole”.
Domani intanto potrebbe essere interrogato dai magistrati Raffaele Marra, indagato per abuso di ufficio, insieme a Virginia Raggi per la promozione del fratello Renato.
(Leggo – M. Landi)
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