Tempi, modalità e soprattutto l’iter giusto. In attesa che l’As Roma e il costruttore Luca Parnasi presentino il progetto bis del nuovo stadio giallorosso e del relativo business park, la sindaca Virginia Raggi torna sul rebus Tor di Valle: «Non vogliamo una nuova conferenza dei servizi», ha assicurato ieri in un’intervista a Radio Radio. Entro il 5 aprile, se la promessa sarà mantenuta, la trattativa dovrebbe concludersi. Poi, però, affrontando lo scoglio del possibile taglio delle opere, dall’inquilina del Campidoglio arrivano due diverse versioni con altrettante possibili conclusioni.

Prima uscita: «Se riusciamo a modificare la delibera esistente nel senso della riduzione, dell’aumento dell’efficientamento energetico, rimandando all’interno di questa conferenza dei servizi a noi va benissimo». Quindi la seconda sfumatura: «Abbiamo comunicato ai proponenti l’avvio del procedimento per ritirare o revocare la delibera di Marino e sostituirla con un’altra». Una frase che fa rumore in Regione e, secondo il Pd, apre con decisione a una potenziale nuova conferenza dei servizi. «Raggi dica la verità: ci vorranno altri sei mesi. Il nuovo progetto diminuirà le opere pubbliche e quindi comporterà l’apertura di una nuova conferenza dei servizi » .

Intanto in Comune, dopo la pioggia di notizie sull’indagine che riguarda l’ex capo del Personale Raffaele Marra, i consiglieri della maggioranza grillina tornano a interrogarsi sulla macrostruttura e sull’interpello, la rotazione dei dirigenti, allestiti dal vecchio braccio destro della prima cittadina. Entrambi i dossier saranno affidati al nuovo direttore generale Franco Giampaoletti, arrivato soltanto da una settimana a Roma ma già attivissimo: dopo il caso stadio della Roma, sarà chiamato a occuparsi della riorganizzazione degli uffici capitolini.

(La Repubblica – L. D’Albergo)



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